Attualità

Stefano e Michele: «La nostra unione è stata possibile grazie a chi combatte per i diritti umani»

La Redazione
Michele Savoia e Stefano Semeraro nel giorno della loro unione civile
I due giovani rispondono a Gianni Reinetti, il torinese 80enne per 52 anni accanto al suo compagno e primo gay a ottenere la pensione di reversibilità, che aveva inviato loro una lettera di incoraggiamento tramite Fasanolive
scrivi un commento 57

Stefano e Michele, i due giovani che lo scorso 11 dicembre hanno potuto celebrare a Fasano la loro unione civile (la terza per la nostra città) sono stati notati anche dal torinese Gianni Reinetti, il primo gay in Italia ad aver ottenuto la pensione di reversibilità, considerato quindi finalmente dalla legge italiana un marito vedovo a tutti gli effetti. Il guerriero 80enne, che per 52 anni è stato il compagno di Franco Perrello prima di poterlo sposare (prima coppia gay a sposarsi a Torino), a Fasanolive aveva inviato una nota per lanciare un messaggio forte e chiaro a chi ancora finge di non sentire”.

La risposta di Stefano Semeraro e Michele Savoia è un immenso piacere:

“Salve FasanoLive, vi voglio ringraziare nella maniera più sincera per la visibilità e la disponibilità da parte vostra di condividere e parlare apertamente di tematiche e di diritti che fanno parte del mondo lgbt e, della non scontata normalità dello stesso, etichettato spesso come diverso. Vorremmo ringraziare di cuore Gianni Rainetti.

nCaro Gianni, ha la nostra più completa stima e solidarietà, scoprire che l’amore fedele tra due persone sia stato premiato alla fine, non ha prezzo, il vero amore sconfigge ogni ostacolo e ogni barriera! Vorremmo salutare Franco, la nostra unione civile è stata possibile solo grazie a tutte le persone che hanno lottato per farci guadagnare i diritti che oggi ci vengono riconosciuti, hanno combattuto per semplici diritti umani che non sono stati mai presenti in Italia fino a poco tempo fa, e combattono tutt’ora per ottenere i diritti di cui oggi non abbiamo ancora possesso. Infatti il matrimonio dovrebbe essere unico, senza differenze. E l’eguaglianza sarebbe fondamentale là dove ci sono i figli. Almeno questo prevede l’articolo 3 della Costituzione: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione… Ma così non è. Spero che tra qualche anno ci siano meno discriminazione, più informazione sull’argomento e più parità. Gianni, il sorriso non si perde mai perché non è un obbiettivo, ma è il modo di affrontare le difficoltà e la vita. Sicuramente tu e Franco avrete incontrato molti ostacoli alla vostra relazione, è per questo che la sua lettera ci ha fatto un immenso piacere. L’amore non ha età e non ha regole, né dimensioni, si manifesta in varie forme, e non è forse l’amore acerbo la vera essenza dell’amore stesso? L’opinione altrui non ci ha mai fissato dei limiti, siamo orgogliosi di fare tutto quello che vogliamo fare. Non ci siamo sentiti temerari, facciamo una cosa perché ci sentiamo di farla e vogliamo farla, se bisogna pensare al pensiero della gente per vivere, non si vive. Io questo 11 dicembre mi sono davvero sentito la persona più fortunata del mondo ad aver sposato Michele, il ragazzo e l’uomo che amo, e non trovo niente di più veritiero nel suo modo diretto e sincero di essere se stesso. A tutte quelle persone che ancora non accettano di essere liberi diciamo che un uomo è libero nel momento stesso in cui decide di esserlo. Siate sempre voi stessi. nGianni grazie di cuore, e un grande grazie anche a Franco, per essere stati d’ispirazione”.

A loro vanno i nostri migliori auguri.

venerdì 5 Gennaio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti