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Unione civile gay a Fasano, Gianni Reinetti scrive a FasanoLive una lettera per Stefano e Michele

Mariagrazia Semeraro
Franco
«Sorridere a chi discrimina è l'arma migliore». Gianni Reinetti è il primo gay in Italia ad aver ottenuto la pensione di reversibilità. Dopo 52 anni, ha "sposato" il suo compagno, prima coppia gay ad unirsi civilmente a Torino
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L’unione civile gay dei due giovani Stefano Semeraro, 18 anni, e Michele Savoia, 23 anni, a Fasano (che FasanoLive ha intervistato in esclusiva, LEGGI QUI) ha avuto una eco nazionale, tanto da essere notata dal torinese Gianni Reinetti, 80 anni, un guerriero che insieme al suo compagno Franco Perrello, ha lottato per ottenere una vita dignitosa e il riconoscimento dei suoi diritti di cittadino. Gianni e Franco sono tra le coppie omosessuali più longeve, insieme per 52 anni, prima coppia gay a sposarsi a Torino. Il loro sogno è durato appena sei mesi, per la scomparsa di Franco, ma Gianni è anche il primo gay in Italia ad aver ottenuto la pensione di reversibilità, considerato quindi finalmente dalla legge italiana un marito vedovo a tutti gli effetti.

Gianni Reinetti ha scritto una lettera alla redazione di FasanoLive destinata ai due giovani e che qui riportiamo nella sua interezza:

“Cari Stefano e Michele,

qualche giorno fa ho appreso dai giornali della vostra unione civile.

Come prima cosa voglio farvi i miei più sinceri e sentiti auguri auspicando per voi una vita felice e gioiosa. Amatevi e rispettatevi sempre, siate l’uno la forza dell’altro, non permettete al mondo esterno di scalfire il vostro sentimento, sorridete al futuro proprio come sorridete oggi a questo lieto presente.

Voglio essere sincero con voi, quando ho letto la vostra età ho avuto un lieve sussulto, siete giovanissimi, ma sono certo che insieme sarete capaci di coltivare giorno dopo giorno questo amore ancora acerbo, fino a farlo diventare un certezza per il vostro domani.

Il 6 agosto 2016 il mio compagno Franco ed io ci siamo uniti civilmente a Torino e per noi l’emozione è stata indescrivibile; abbiamo atteso 52 anni per coronare questo meraviglioso sogno che dopo l’approvazione della legge Cirinnà è finalmente diventato realtà.

Oggi Franco non c’è più e l’unica piccola consolazione è che prima di andarsene siamo riusciti a diventare agli occhi di tutti una famiglia di serie A, quella che tra le nostre quattro mura eravamo sempre stati.

L’11 dicembre per Fasano è stata sicuramente una data importante, un momento fondamentale per lanciare un messaggio forte e chiaro a chi ancora finge di non sentire. Mi auguro davvero che il vostro gesto possa essere una spinta per tutti ad avere più coraggio, a non nascondersi, a non apparire diversi da ciò che si è veramente.

Siete stati temerari nello scegliere la vostra città come luogo dove celebrare l’unione civile, sono questi gli atteggiamenti che servono per andare avanti, per far sì che qualcosa possa finalmente cambiare.

Con profonda gioia apprendo della vicinanza delle vostre famiglie. È importante poter contare sulle persone più care, più vicine.

Continuate a sorridere a chi invece ancora non vuole capire, a chi ancora emargina e discrimina, vi assicuro che è l’arma migliore.

Carissimi, l’augurio più grande che mi sento di farvi è quello di vivere una storia d’amore magica proprio come quella che ho vissuto io con Franco. Tocca a voi adesso lottare affinché qualcosa possa cambiare, perché è necessario che il vento cambi direzione.

Buona vita ragazzi.

Con stima e affetto

Gianni Reinetti”

Dalla storia di Gianni e Franco è nato anche un libro “Franco e Gianni – 14 luglio 1964”. L’auspicio è che questa lettera dia forza e coraggio ai due giovani come ad altre coppie gay, bistrattate da pregiudizi e ignoranza, ancora consolidate nella nostra società. E se è lecito avere un’idea diversa ed essere contrari ai matrimoni tra omosessuali, il rispetto dell’alterità è un dovere morale, perché siamo tutti uomini, sotto lo stesso cielo e sulla stessa Terra.

domenica 17 Dicembre 2017

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