Spettacolo

“Questa notte è per te…”: notte bianca del liceo classico al ‘Da Vinci’

Madia Lucia Colucci
Notte bianca del liceo classico 2019
Per il terzo anno di seguito il "Da Vinci" di Fasano ha aderito a questa iniziativa, dedicandola al ricordo della stimatissima prof.ssa Teresa Liuzzi, scomparsa prematuramente
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Si è svolta ieri, venerdì 11 gennaio, la quinta edizione della Notte Bianca del Liceo Classico, un evento nazionale nato dall’idea di Rocco Schembra, docente presso il liceo “Gulli e Pennisi” di Acireale, che vede la partecipazione di oltre 433 scuole in tutta Italia.

Per il terzo anno di seguito il “Da Vinci” di Fasano ha aderito a questa iniziativa, dedicandola al ricordo della stimatissima prof.ssa Teresa Liuzzi, scomparsa prematuramente, che negli scorsi anni ha profuso amore e dedizione nella realizzazione di questo evento perché, forse più di chiunque altro, ha sempre creduto fermamente nel valore del liceo classico.

“Vai, ragazzo” di Vecchioni ha accolto ieri gli spettatori che hanno raggiunto i posti a sedere solo dopo essersi divincolati in un labirinto di fili neri, simbolo del potere, del dolore e della morte.

Sul palcoscenico quest’anno gli studenti del liceo classico hanno portato in scena la tragedia Sofoclea “Antigone”, coordinati dalle docenti Amelia Manfredi, Giorgia Lepore e Mara Ferrara, ricreando la struttura della tragedia greca con la suddivisione in prologo, parodo e l’alternanza di cinque episodi e stasimi.

Alla morte di Edipo venne decretato che Eteocle e Polinice, i maschi nati dal suo rapporto incestuoso con Giocasta, avrebbero regnato su Tebe un anno a testa. Ma, allo scadere del suo mandato, Eteocle si rifiutò di cedere il trono al fratello Polinice, il quale scatenò una guerra contro la città, durante la quale i due fratelli si uccisero a vicenda.

È qui che entra in gioco la protagonista della tragedia: Antigone. La ragazza, sorella dei defunti, decide di voler dare degna sepoltura anche a Polinice, pur andando contro l’editto del re. “Più che ai vivi, devo piacere ai morti, poiché con loro rimarrò in eterno” afferma la fanciulla e, scoperta, viene condannata a vivere in una grotta. Creonte decide di liberarla solo in seguito alle profezie dell’indovino Tiresia e alle suppliche del coro, nel frattempo, però, Antigone si è impiccata, portando al suicidio il suo promesso sposo Emone, figlio di Creonte e poi Euridice, sua moglie. Il re, vittima del suo stesso potere, si ritrova solo a piangere i suoi familiari.

Più di cento ragazzi del liceo classico, dal primo al quinto anno, hanno preso parte a questo progetto tra musica, danza e recitazione, dimostrando che il liceo classico non è solamente studio matto e disperato e lingue morte ma anche impegno, passione e, come dice Vecchioni e come amava ripetere la professoressa Teresa Liuzzi: non c’è niente, niente di più Greco del presente.

Questa notte è per te…

sabato 12 Gennaio 2019

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