Per la sesta volta la Compagnia “Al Castello” di Foligno è tornata ieri, venerdì 25 ottobre, sul palcoscenico del Teatro Sociale per il Festival “Di scena a Fasano”.
Restando fedeli a quello che è il loro genere di teatro quest’anno hanno proposto al pubblico fasanese una rivisitazione in chiave moderna di Jean Anouilh di un grande classico della mitologia greco-romana: “Euridice”. La trama originaria, però, è stata sfiorata appena, toccata solo in alcuni punti: nei nomi e nell’amore dei protagonisti così come nel topos della morte inaspettata, rincorsa, strappata per un pelo.
Intorno ad una stazione, tra comparse particolari e a volte inquietanti, in un andirivieni frenetico e continuo, si consuma una storia d’amore che ha durata breve, solo ventiquattro ore. Forse è per questo che resterà scolpita nel cuore di Orfeo, perché la sua patina felice non è stata consumata dalla meschinità della vita.
La relazione fugace ma profonda tra i due giovani, che potrebbe apparire come protagonista della storia, in realtà si rivela solo un mezzo per esplicare un concetto temibile ed universale: la morte. La morte che “stende le sue immense reti e falcia e caso”, la morte che “non ha che una virtù e nessuno lo sa: è buona”. La sua personificazione, che aleggia nell’aria e fissa appuntamenti inevitabili, che non riconosci subito come spietata ma ti sembra quasi amica, rimanda al romanzo di Markus Zusak “Storia di una ladra di libri”. Una presenza costante che ci si domanda: libera o punisce?
Tra le verità nascoste e le personalità mutevoli, ora infantili, poi presuntuosi, ordinati, pigri, euforici, confusi, si scopre che ciascuno di noi è uno, nessuno e centomila.
Il prossimo appuntamento con il Festival è domenica 3 novembre alle ore 19.00 con lo spettacolo “Bon mariage” di Andrea Castelletti della compagnia “Teatro Impiria” di Verona.