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Vito Bianchi denuncia: «Il Minareto, una meraviglia abbandonata al degrado»

Graziana Lacirignola
Vito Bianchi denuncia: «Il Minareto
«Da circa quattro anni si attendono i lavori di restauro, invano», dichiara l'esponente del Movimento "in Comune"
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«Villa Damaso Bianchi a Selva di Fasano, nota anche come “il Minareto”, è l’emblema dell’incuria e del degrado che l’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Zaccaria riserva alla bellezza del nostro territorio».

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Queste le parole Vito Bianchi, esponente del Movimento “in Comune” di Fasano.

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«Il Minareto è una metafora dell’abbandono che è stato decretato per il territorio silvano. Uno dei monumenti certamente più pregevoli dell’intero patrimonio locale, che il Comune ha ricevuto per 99 anni dalla Regione Puglia, versa infatti in uno stato avvilente: portoni e infissi sfondati, finestre rotte, pezzi di balcone asportati, cornicioni crollati, sporcizia diffusa, piante di fico o ailanto che crescono sulle pareti o sul terrazzo radicandosi nelle murature, erbe infestanti ovunque, anche lungo la scalinata monumentale, lampioni fracassati o asportati, depositi disordinati di materiali edilizi, servizi igienici impraticabili, cartelli di recenti mostre accatastati alla rinfusa, e altro ancora.

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Pochi anni fa, il Minareto era stato inserito nell’elenco dei “Luoghi del Cuore” del FAI, per essere votato fra le architetture più interessanti d’Italia: tristemente accantonata, giace ancora l’insegna di quell’iniziativa.

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Un simile, indegno spettacolo, oltre a destare lo sconcerto dei numerosi visitatori che vorrebbero ammirare e conoscere il Minareto, ma che vengono respinti tanto dalla chiusura del complesso monumentale quanto dal suo decadimento, non contribuisce di certo a migliorare l’immagine del territorio: quell’immagine edulcorata e fallace che, pure, si è cercato di propagandare con un recente video promozionale, sovvenzionato dall’amministrazione comunale con 4.800 euro, dove lo stesso Minareto veniva esibito come uno dei luoghi-simbolo del nostro comprensorio.

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Da circa quattro anni si attendono i lavori di restauro, invano: nonostante gli stanziamenti statali, non si è ancora proceduto, e chissà se e quando tale restauro potrà essere intrapreso.

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Frattanto, il Minareto va in malora: necessita, dunque, di interventi non più procrastinabili di manutenzione ordinaria, a prescindere dal futuribile progetto di riqualificazione, di cui ancora non abbiamo traccia.

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Nell’ultimo consiglio comunale, avevamo proposto di procedere con interventi urgenti che assicurassero la pulizia e la sistemazione del giardino, il ripristino delle componenti architettoniche e abitative, la sistemazione dei portoni e degli infissi, l’estirpazione delle piante che stanno infiltrando le loro radici nelle murature del manufatto, la pulizia e la messa in ordine degli interni, la risistemazione della casa del custode, il riattamento di tutte quelle parti del monumento, interne ed esterne, che richiedano interventi di ripristino e manutentivi, in funzione del decoro e della conservazione. Il sindaco e la sua maggioranza ci hanno risposto di no: il Minareto non è degno di manutenzione ordinaria.

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Tutto questo lo riteniamo, semplicemente, sconcertante, e indicativo di quanto Zaccaria e compagnia tengano ai monumenti, alla bellezza e alla Selva. Le foto che alleghiamo sono forse più eloquenti di qualsiasi altra parola».

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venerdì 7 Agosto 2020

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Bruno De Finis
Bruno De Finis
3 anni fa

Il professorone ignora che l'Amministrazione ha partecipato a un bando ministeriale, lo ha vinto, e ha avuto 800.000 euro per il restauro del Minareto che non sono ancora stati materialmente erogati a nessuno dei Comuni vincitori.
O se lo sa dice una bugia