«Oltre 120.000 euro di finanziamento comunale per i quattro-concerti-quattro del festival “Costa dei Trulli” (e non stiamo parlando di De Gregori e Veloso, che rientrano in altro discorso), uno dei quali per giunta a pagamento, e con biglietti anche piuttosto costosi.
Com’è possibile che Le Vibrazioni (17 giugno), Diodato (7 luglio), Ex Otago (17 agosto) e Gazzelle (25 agosto) siano costati tanto?
Il dispendio economico davvero stupisce, soprattutto se messo a confronto con altre iniziative realizzate in passato dalla stessa amministrazione comunale, con molti più eventi e molti meno soldi pubblici.
Appena due anni fa, ad esempio, con 70.000 euro, vennero organizzati dallo stesso Comune di Fasano oltre sessanta eventi per il “Selva in Festival”, e quasi tutti gratuiti, se si eccettuano cinque concerti i cui biglietti costavano fra 5 e 8 euro (sì, cinque e otto euro, non è un errore di stampa), con personaggi internazionali del calibro di Hindi Zahra o Kenny Garrett, che richiamarono pubblico da tutt’Italia presso villa Minareto.
Per non dire, nella stessa rassegna, dei laboratori gratuiti per i bambini, degli spettacoli teatrali gratuiti, degli incontri culturali gratuiti, delle proiezioni di documentari gratuite, delle mostre gratuite, delle tante presentazioni di libri, ovviamente gratuite, e delle escursioni gratuite nel territorio, con guida turistica gratuita, alla scoperta delle bellezze storiche e paesaggistiche, in una sequela di manifestazioni che durarono da luglio a settembre.
Nella spesa di 70.00 euro rientrarono pure il servizio quotidiano di comunicazione concernente media e social, la grafica, l’allestimento e l’affissione dei manifesti, la stampa e la distribuzione delle brochures. In quella circostanza, non ci furono conferenze-stampa di orgoglio, per una rassegna che, pure, con un progetto pensato, inclusivo e condiviso, organizzato col Teatro Pubblico Pugliese (che provvedeva fisicamente ai pagamenti, avendo fisicamente in mano il budget), aveva riportato l’attenzione su un territorio abbandonato a sé stesso e in cerca di un’identità nuova.
Oggi, invece, il sindaco Francesco Zaccaria e il consigliere comunale Palmariggi si sono affrettati, nemmeno terminata la stagione estiva, a vantare con i media i risultati degli spettacoli musicali organizzati a Fasano.
Ma si può essere orgogliosi di aver speso più di 120.000 euro per finanziare, con i soldi dei cittadini fasanesi, appena quattroconcerti-quattro, per un festival che non recava nemmeno il nome di Fasano nella sua titolatura?
Peraltro, uno di questi quattro concerti, quello delle Vibrazioni, è stato spacciato come evento della Festa Patronale, per la quale sono stati stanziati ulteriori 20.000 euro. Quindi, la band delle Vibrazioni è stata ingaggiata per la Festa Patronale o per il festival Costa dei Trulli? A che gioco giochiamo?
In ogni caso, francamente ci sembra denaro speso male e in modo incoerente. Perché la prova provata di quanto di più si potesse fare, e con meno denaro, paradossalmente sta proprio in quanto realizzato dalla stessa amministrazione comunale in un recentissimo passato.
Chiediamo allora a Zaccaria e compagnia bella: come mai, in appena due anni, i costi degli spettacoli sono lievitati così tanto? Da chi sono stati gestiti gli eventi, per avere simili prezzi? Cos’è cambiato? La cittadinanza attende una risposta, possibilmente seria».