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Sportelli CUP chiusi, Scianaro: «Non è più tollerabile una situazione del genere»

La Redazione
Cup
Ad intervenire è il consigliere dei Circoli Nuova Fasano - Lega Salvini Premier per chiedere un definitivo intervento risolutivo al sindaco Zaccaria in qualità di massima autorità sanitaria locale
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«Apprendiamo dagli organi di stampa e da segnalazioni di numerosi cittadini che nella mattinata dell’8 febbraio, “nemmeno più il Cup (Centro unico di prenotazione) funziona come dovrebbe all’interno dell’ex ospedale Umberto I di Fasano. I tre sportelli ubicati al piano terra dell’ex nosocomio fasanese, dove centinaia di cittadini si recano ogni giorno per prenotare visite e altre prestazioni sanitarie, non hanno aperto i battenti.”

Il paradosso di questo grave disservizio, questa volta non è dovuto al solito problema delle liste d’attesa, ma addirittura alla chiusura degli sportelli CUP per la mancanza di operatori, tanto da indurre gli utenti a rivolgersi all’arma dei Carabinieri per le opportune segnalazioni agli organi competenti».

Ad intervenire è il consigliere Antonio Scianaro (Circoli Nuova Fasano – Lega Salvini Premier), per chiedere un definitivo intervento risolutivo al sindaco Zaccaria in qualità di massima autorità sanitaria locale.

«Non è più tollerabile una situazione del genere. I cittadini di Fasano meritano rispetto da parte di chi dovrebbe vigilare.

Il CUP dell’ospedale di Fasano è ciclicamente in tilt a causa della carenza di personale, e si ritiene opportuno richiamare l’attenzione sulla questione, per il profondo disagio che una tale situazione crea nei confronti di pazienti spesso gravi e anziani o donne in stato di gravidanza, costretti ad interminabili ore di attese.

Ormai da tempo – aggiunge Scianaro – è stato soppresso sia lo sportello nei pressi del distretto sociosanitario che quello allocato per oltre un decennio nella sala prelievi del Laboratorio Analisi al fine di evitare inutili andirivieni, pur con le opportune sollecitazioni da parte del sottoscritto.

Auspico che il sindaco si attivi attraverso tutti i suoi autorevoli canali istituzionali affinché si passi dalle passerelle ai fatti. Su questa materia (sanità) non potrà trovare alibi, non ci sono responsabilità di chi lo ha preceduto. Va ristabilito un servizio di qualità ai cittadini e condizioni di lavoro accettabili e dignitose per gli operatori».

lunedì 11 Febbraio 2019

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