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Movimento “in Comune”: «Bambini come polli in batteria: questa è la mensa scolastica a Fasano»

La Redazione
Mensa a scuola
«Abbiamo interpellando l'assessore Cinzia Caroli, cercando di farle comprendere quelle mancanze di cui, però, la stessa è parsa non rendersi conto», dichiara il movimento locale
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«Possibile che, nel 2019, i bambini di Fasano debbano ancora usufruire del servizio di mensa scolastica come polli in batteria

A dichiararlo è il Movimento “in Comune” Fasano.

«Vale a dire stipati nella stessa aula e nella stessa posizione in cui svolgono le attività didattiche, gomito a gomito con il compagno vicino e compressi nello stesso banco dove sono rimasti per quattro o cinque ore, su cui hanno scritto, letto, disegnato, colorato, cancellato, elaborato, magari anche vicino alla polvere del gesso, e che poi è lo stesso banco dove vengono somministrati i pasti, e dove torneranno subito dopo a scrivere, leggere, disegnare, colorare, cancellare ed elaborare per il tempo prolungato?

È vergognoso, in una città che voglia definirsi “civile”, che si continui ancora a conferire i pasti ai nostri piccoli alunni con modalità che ci fanno arretrare fin sulla soglia del terzo mondo. E non si tratta di una mera questione di permessi della Asl: chiunque sia dotato di buon senso e civiltà, non può non notare come le carenze riguardino gli aspetti salutari, culturali ed educativi.

A cosa stiamo abituando i nostri figli? A questo genere di pasto umanamente degradante e anti-educativo? A una refezione dove ai piccoli alunni non viene nemmeno consentito di cambiare posto, né di vivere la socialità di un desinare in comune che, viceversa, si verrebbe a creare con un normale refettorio? Abbiamo provato, anche in consiglio comunale, tramite la voce del nostro rappresentante, il prof. Vito Bianchi, a sollecitare l’amministrazione comunale su una tale faccenda, interpellando l’assessore Cinzia Caroli, cercando di farle comprendere quelle mancanze di cui, però, la stessa è parsa non rendersi conto, rispondendo all’interrogazione con toni alterati.

Fra l’altro, il servizio di mensa scolastica predisposto dal Comune di Fasano presenta in diversi plessi altre serie lacune, concernenti i locali di allestimento e di somministrazione dei pasti, sicché la distribuzione degli stessi avviene in ambienti di fortuna, adattati, arrangiati e non certo organizzati secondo standard moderni e civili. Che buona parte degli edifici scolastici comunali manchi di spazi adibiti a refettorio e di ambienti adatti alla predisposizione dei pasti, come converrebbe a una città minimamente attenta alla salute, alla crescita sana e al benessere dei piccoli discenti, è un problema che, dunque, all’assessore Cinzia Caroli e all’amministrazione di cui fa parte sembra non interessare.

Essi si riempiono la bocca di parole come “tempo continuato” e “mensa scolastica”, senza prevedere una benché minima modernizzazione del sistema. E sono ormai quasi tre anni che governano Fasano. Vogliono fare le nozze coi fichi secchi, improvvisando e arrangiando.

Noi del movimento “in Comune” non possiamo avallare simili scelte, anacronistiche e incivili, e quindi ci chiediamo se non sia più utile verificare preventivamente la sussistenza delle condizioni minime necessarie, sul piano educativo, sociale e culturale, per effettuare un corretto servizio di mensa scolastica, piuttosto che perseverare, senza cambiamenti, in quella che, a tutti gli effetti, per la sua precarietà, si palesa come testimonianza di arretratezza istituzionale e di insensibilità verso quei bambini che sono, a tutti gli effetti, cittadini fasanesi, e non polli in batteria».

sabato 5 Gennaio 2019

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