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Insoddisfatto Scianaro dopo il confronto su “scarico di fogna in mare lungo la costa fasanese”

La Redazione
Il consigliere comunale Antonio Scianaro
«Il dato rilevante emerso è il ritardo accumulato di svariati anni, dei lavori di adeguamento e potenziamento del depuratore», dichiara Scianaro
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Insoddisfazione del consigliere Antonio Scianaro, a seguito dell’esito della conferenza dei capigruppo sul delicato tema “scarico di fogna in mare lungo la costa Fasanese”, convocata su richiesta dei consiglieri comunali di opposizione.

«Un utile confronto, anche se – dichiara Scianaro – sarebbe stata opportuna la presenza dell’ARPA e del responsabile ecologia della Provincia di Brindisi, per alcune contro deduzioni, oltre che per dirimere eventuali responsabilità tra malfunzionamento dell’impianto di depurazione e presenza di “alga tossica”, cosa che ha determinato l’emissione di un ordinanza sindacale di divieto di balneazione con le relative ripercussioni.

Il dato rilevante emerso dal confronto, è il ritardo accumulato di svariati anni, dei lavori di adeguamento e potenziamento del depuratore, intervento assolutamente necessario per un impianto ormai datato, pur con le puntuali manutenzioni, bloccato da diversi mesi, causa un contenzioso con la ditta aggiudicataria.

Le rassicurazioni sulla ripresa dei lavori (si è parlato di primo semestre 2019) espresse dai referenti di Aqp, non sono state confortanti, con il dubbio che fenomeni di svernamento possano ripresentarsi, e con la certezza che perla stagione turistica 2019 i lavori non saranno completati.

Ci spiace osservare l’atteggiamento del sindaco, che tende a minimizzare un argomento di così straordinaria importanza, che lede fortemente l’immagine ed il futuro di un territorio, che in questi anni ha visto grazie agli sforzi di tanti imprenditori far primeggiare la città di Fasano ai primi posti in termini di presenze.

Ci saremmo aspettati in questi anni, da parte dell’amministrazione Zaccaria un maggiore impegno su questo argomento.

Inoltre dispiace non aver chiarito a sufficienza il problema del refluo serale (pari al 30% circa), che per motivi di natura non molto definita, non viene intercettato totalmente, e che gli addetti ai lavori dichiarano rientrare in Tabella 1, cosa tutta da verificare.

Per concludere, bisogna con estrema urgenza impegnarsi affinché lo scarico a mare in una zona a forte vocazione turistica e con numerosi stabilimenti balneari, venga assolutamente azzerato.

La presenza di Ostreopsis Ovata (alga tossica) rilevata a fine luglio che ha determinato il divieto di balneazione, a parere del sottoscritto, non è un fatto occasionale, e merita sicuramente grande attenzione».

mercoledì 19 Settembre 2018

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