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Servizio mensa scolastica, il M5S Fasano: «Troppe problematiche ignorate e non risolte»

La Redazione
Mensa scolastica
Totale inattività della Commissione Mensa e modalità di pagamento mal comunicate e persino cambiate durante l'anno scolastico, questi i temi affrontati in nota dal locale movimento
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«Anche quest’anno scolastico sta per volgere al termine e non possiamo accettare che si continui ad essere miopi rispetto ad alcune problematiche che rimangono irrisolte e su cui, indubbiamente, vi è stato uno scarso contributo da parte dell’amministrazione per porvi rimedio. Per non parlare dei casi in cui, i rimedi adottati, sono stati persino imbarazzanti e hanno rasentato il paradosso».

Queste le parole del Movimento 5 Stelle Fasano.

«Analizziamone qualcuno, ad esempio: la Ladisaristorazione si occupa del servizio mensa scolastica per la scuola dell’infanzia e per la primaria, con modalità a tempo pieno, in base ad un contratto che scade a giugno 2018, come quello per il servizio di trasporto scolastico. Ci saremmo augurati la piena operatività della Commissione Mensa, organo ad hoc costituito per l’esercizio di vigilanza sulla qualità e rilevazione dell’indice di gradimento dei pasti, anche con assaggi, e funzioni di controllo sul servizio mensa scolastica, per favorire la trasparenza della gestione e per attivare forme di collaborazione e coinvolgimento delle famiglie, che pensiamo sia stato, in questi mesi, tra i fini più disattesi.

Chi dei genitori membri della commissione ha assaggiato un pasto in questo anno 2017-2018? L’assessora al ramo sostiene di aver fatto queste rilevazioni, e perché non crederle, ma dove sono le schede di valutazione relative ai detti sopralluoghi? In che modo e a chi sono state comunicate le dette risultanze? Inoltre appare davvero riduttivo che solamente l’assessora Cinzia Caroli abbia assaggiato e supplito a quello che avrebbero potuto e, soprattutto, voluto fare quei genitori che fanno parte della commissione e che davvero sarebbero stati scevri da qualsiasi tipo di condizionamento.

Da chi è dipesa la quasi totale inattività della Commissione che si è riunita in sei mesi forse tre volte? Nella vecchia amministrazione queste criticità erano ugualmente emerse e vennero evidenziate dai genitori anche tramite il “Comitato Genitori”, nato, come gruppo informale per poi costituirsi come associazione, a seguito dell’improvviso aumento del contributo mensa spettante ai genitori, di cui vennero a conoscenza soltanto qualche giorno prima dell’inizio del servizio. Allora, circa mille concittadini firmarono la petizione popolare promossa dal comitato per la riattivazione della Commissione, assolutamente inesistente, e l’ammissione all’interno della Commissione di un membro del Comitato stesso, entrambi obiettivi raggiunti. Quella battaglia vinta allora, perde di significato oggi. Dove è il cambiamento con il passato tanto paventato? In una interrogazione queste domande furono anche poste in consiglio comunale, ma purtroppo non sono state da sprono ad un regolare funzionamento dell’organo Commissione Mensa.

Ma passiamo ad un altro dato critico, quale la scombinata gestione del servizio di pagamento dei pasti che ha raggiunto momenti sgradevoli, ma molto eloquenti relativamente al modo di comunicare che intende questa amministrazione, quando i bambini hanno dovuto scrivere di proprio pugno sul loro quaderno delle comunicazioni o diario, l’invito per i propri genitori a mettersi in regola con i pagamenti del servizio mensa.

In quel periodo difatti, esplose il caso dei genitori morosi, ma tra questi in realtà, molti non lo erano affatto, causa mancate registrazioni dei pagamenti effettuati da parte del servizio informatizzato. Purtroppo anche le modalità di pagamento erano state mal comunicate e persino cambiate durante l’anno scolastico per ovviare alle evidenti imperfezioni del sistema informatizzato, senza che ai genitori pagatori fosse comunicato nelle modalità più idonee.

Sia chiaro, non si nega che esistano tanti furbetti o genitori che fanno gli “gnorri”, ma perché penalizzare e creare disagi anche ai genitori regolarmente paganti? Detto sistema non è funzionale e resta tuttora lacunoso, come noto anche agli amministratori di questa città e forse ammetterlo pubblicamente riuscirebbe a mitigare gli animi stizziti. Cosa si intende fare dunque al proposito?

Cambiarlo?

In definitiva, si ritiene che una maggiore partecipazione e collaborazione tra amministrazione e genitori avrebbe prodotto dei frutti migliori, considerato che figli e genitori sono fruitori diretti e indiretti di tali servizi. È giusto che adempiano ai loro doveri, ma vedendo rispettati e garantiti i lori diritti.

Cinque anni fa, i genitori del comitato presentarono, adoperando lo strumento di partecipazione attiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, dei suggerimenti che rimasero di fatto inascoltati, relativi ad azioni da adottare per la stesura del bando di gara, sulla base di uno studio fatto consultando altri bandi e confrontandosi con genitori residenti in altre città. Ciò fu concepito per migliorare quello che riguardava ad esempio, lo spreco dei pasti, la qualità magari bio dei prodotti utilizzati e tante altre cose. Cosa si farà questa volta? Si terrà finalmente conto anche di quello che pensano gli utenti dei servizi? L’apertura di uno schietto dialogo tra amministratori e cittadini (anche tramite associazioni rappresentative e portavoce degli stessi) porrebbe le basi per uno scambio di benefici reciproci quali il soddisfacimento del servizio da una parte e la puntuale osservanza del contratto del servizio mensa e trasporto scolastico dall’altra. Attendiamo di sapere in che modo intende lavorare l’amministrazione per questi nuovi bandi da redigere».

martedì 17 Aprile 2018

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