Il Festival “Di scena a Fasano” ha ospitato per la seconda volta in undici edizioni, ieri, domenica 3 novembre, la compagnia Teatro Impiria di Verona, che ha portato in scena “Bon Mariage” di Andrea Castelletti.
Un commedia ambientata nel ‘700 francese, il secolo dei lumi, dove, tra parrucche e costumi d’epoca, cinque brillanti attori hanno offerto al pubblico un intreccio di filosofia ed ironia.
Immerso in una scenografia attenta ai dettagli, si è articolato un dialogo tra i due sessi calato in una delle istituzioni più famose e controverse di sempre: il matrimonio. Il modo in cui ci si relaziona con l’incompatibilità.
Un iter nel pensiero di Platone, Spinoza, Cartesio, Aristotele, Sant’Agostino è stato il filo conduttore che ha collegato situazioni ilari e colpi di scena susseguitisi con un ritmo incalzante, senza lasciar spazio a distrazioni o tempi morti.
L’interrogativo su cos’è la morale, e dunque l’etica, resta irrisolto ma una certezza si è fatta strada sul palco: non è necessario un numero infinito di attori e di oggetti di scena quando protagonista indiscussa è la parola.
Il quinto spettacolo in concorso sarà domenica 10 novembre con “Il dubbio” della compagnia “Giardini dell‘arte” di Firenze.