Cultura

Presentato il lungometraggio “àa màassàarèe” dell’associazione “Gli amici di Gìiùuàannèeedd”

Beniamino Attoma Pepe
Presentato il lungometraggio “àa màassàarèe” dell’associazione “Gli amici di Gìiùuàannèeedd”
Tratto dalla omonima commedia in vernacolo messa in scena dalla stessa associazione ambientato in alcune masserie dell'agro di Fasano e Ostuni
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È stato presentato giovedì scorso 21 marzo 2019 presso il Cinema Teatro “Paolo Grassi” a Cisternino (Br) il lungometraggio ideato e realizzato dalla Associazione teatrale amatoriale in vernacolo e non “Gli amici di Gìiùuàannèeedd” di Montalbano dal titolo “àa màassàarèe” (La Masseria), sotto la regia di Mina Schiavone e Piero Sabatelli, e con il patrocinio di C.I.A. – Agricoltori Italiani, del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere e della LDM.

Si tratta di un lungometraggio – tratto dalla omonima commedia in vernacolo messa in scena in teatro nel 2012 dalla stessa associazione – che è stato ambientato in alcune masserie dell’agro di Fasano e Ostuni.

Il lungometraggio riporta una storia contadina realmente accaduta nella metà del secolo scorso, in una masseria ereditata da don Antonio, appartenente ad una famiglia nobile del tempo, che, però, con i suoi vizi e le compagnie sbagliate rischia di perdere, tutte le sue proprietà, e per evitare ciò è costretto a sposare la ricca ma anziana donna Gisella. Come avveniva in passato, tutti gli operai vivono nella masseria, compreso la “massaia”, che a sua volte funge anche da fiduciaria dei padroni. Le giornate nella masseria incominciano prima che canta il gallo con una buona colazione con prodotti della terra (pane, olio, formaggio, vino, latte) e poi tutti a lavoro nei campi (a raccogliere le olive) e nelle stalle.

Nella masseria l’armonia quotidiana veniva compromessa periodicamente dall’arrivo di donna Gisella, che determinava in maniera preponderante lo svolgimento delle attività nei campi e nella masseria. In questo contesto spicca la figura di un pastorello (Pàauulikk, ovvero Paolino) che ravviva il clima della masseria e che, accudito dalla “massaia” perché orfano e con bassa scolarizzazione, ogni mattina dopo la mungitura delle pecore consegnava, tra mille equivoci, il latte per la colazione e per la trasformazione in formaggio e ricotta.

Il cast è composto esclusivamente da bambini e ragazzi (in tutto 21) di età compresa tra i 5 e i 15 anni che fanno parte del “Gruppo Ragazzi” della Associazione, e che nel lungometraggio interpretano le varie figure che vivono e lavorano nella masseria, tra mille aneddoti ma anche tra mille esilaranti equivoci. Nel lungometraggio i giovanissimi attori, assistiti nel back stage da Valentina Pugliese, hanno realmente raccolto le olive, trasformato il latte in formaggio ed effettuato direttamente diversi altri lavori agricoli come venivano eseguiti un tempo.

Questi i giovanissimi componenti del cast: Maira Petrella– V’tòodd- àa màassèer (la massaia) -, Miriana Semeraro –N’nnòozz – àa fàattòor (capo operaie) -, Federico Giannotte– P’ trùuzz – ùu màarèet dàa màassèer (il marito della massaia) -, Vincenzo Natola– Nìnùuccc- ùu tràìinìir (il conduttore del traino) e Pàùulìikkj – ùu pàastòor (il pastore) -, Vito CalamoV’tùucc – l’òomm’n (il giovane operaio tutto fare)-, Rocco Gioia -V’tùucc – l’òomm’n (l’operaio tutto fare ormai anziano) -, Maria Chiara Mola – Iàannèen – àa fèemm’n’àa gràann (la bracciante più anziana)-, Francesca Fusillo-Kùunc’ttèen – àa pùucc’lèedd (la ragazza) -, Federica Miccolis– Lèellèerj – àa sèerv (la serva)-, Jacopo Lombardi – dòonn’ A’ntòonj (il padrone)-, Mariangela Viterbo – Dòonn’àa Gìisèell – àa pàadròon (la padrona)-, Chiara Guarini – Kàatàarèen – àa fèemm’nàa nòov (la nuova bracciante)-, Pietro Nardone– dòon Sàalvàatòor – ùu prèep’t (il sacerdote) -, Bryan Petrella– Pìèeèen – ùu kir’kèett (il chierichetto) e Gìùàann – ùu kàattàaìòv (il compratore di uova)-, Eugenio Tagliente – Vìtàantòonj – ùu br’llèer (l’ombrellaio)-, Melissa Sgura – cummà Marì (commara Maria) -, Margot Ciccarone, Maria Fernanda Petrella, Maria D’Aversa, Camilla Moretti, Margherita Zaccaria – I’ fèemmnn dà sèer fùur (le braccianti)-.

La serata è stata aperta dai canti popolari del Gruppo Folk Egnathium diFasano, le cui musiche sono state anche utilizzate come colonna sonora del lungometraggio.

Nel corso della serata sono intervenuti il vicepresidente regionale di C.I.A. – Agricoltori Italiani, Giannicola D’Amico, il presidente del Consiglio comunale di Cisternino, Martino Montanaro, l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Fasano, Cinzia Caroli, e il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Galilei – Fortunato” di Pezze di Greco – Montalbano, Silvestro Ferrara.

La Associazione “Gli Amici di Giùàannèedd”, presieduta da Mina Schiavone, è fortemente impegnata nella valorizzazione del territorio, in particolare della agricoltura, dell’enogastronomia, degli usi, dei costumi, delle tradizioni agricole passate, della cultura agricola, nella promozione di prodotti agricoli locali tipici e nella valorizzazione della biodiversità.

Dal 2016 ha, inoltre, istituito anche una sezione teatrale riservata ai più piccoli – una ventina di bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 15 anni – proprio con l’obiettivo di tramandare il vernacolo ma anche le tradizioni, gli usi, i costumi della cultura contadina locale ai più piccoli, alle donne e agli uomini di domani.

L’Associazione teatrale amatoriale in vernacolo e non “Gli amici di Giùàannèedd” è stata una delle 3 realtà pugliesi (unica associazione culturale su tre in tutta Italia) ad aver ottenuto a livello nazionale il Premio Bandiera Verde Agricoltura 2017, il riconoscimento – promosso da C.I.A. – Agricoltori Italiani -assegnato a chi, col proprio lavoro, si è distinto nella valorizzazione di eccellenze legate all’agricoltura, l’enogastronomia, l’innovazione e la sostenibilità del comparto primario.

domenica 24 Marzo 2019

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