Cultura

Compagnia Glitter – KINTSUGI – come oro tra i cocci

Nicola Ingrosso
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La Compagnia Glitter in scena presso l'IISS Salvemini di Fasano ha omaggiato le donne con storie da raccontare e un implicito invito a riflettere con la voglia di emozionare ed invitare al coraggio
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Otto marzo, festa di tutte le donne? Diciamolo apertamente che forse non c’è molto da festeggiare visto anche gli ultimi fatti di cronaca che proprio l’otto marzo hanno raccontato di due giovani donne vittime del loro carnefice. l’otto marzo deve sfatare questa idea di festa e diventare finalmente nell’idea di tutti La Giornata internazionale della donna per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo.

Ieri la Compagnia Glitter in scena presso l’IISS Salvemini di Fasano ha omaggiato le donne con storie da raccontare e un implicito invito a riflettere con la voglia di emozionare ed invitare al coraggio. Con lo spettacolo KINTSUGI – COME L’ORO TRA I COCCI si vuol denunciare, confessare, ripartire dalle ferite e rendere la propria esistenza sempre più preziosa.

Il KINTSUGI, l’arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle ferite, è la delicata lezione simbolica che ci suggerisci oggi Teresa Cecere che con magistrale delicatezza ha fuso insieme il messaggio che ci suggerisce l’antica arte giapponese del kintsugi e le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto.
Ieri la Glitter ha voluto raccontato quattro storie, un po’ come voler riunirne i frammenti dandogli un aspetto nuovo attraverso le cicatrici impreziosite. Ecco che Così le cicatrici sono diventate come d’incanto bellezza da esibire, ognuna con la propria trama da raccontare, ognuna con la propria bellezza da esibire, come le ferite che lasciano tracce diverse su ognuno di noi. Nella vita di ognuno di noi, si dovrebbe cercare il modo di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di crescere attraverso le proprie esperienze dolorose, di valorizzarle, esibirle e convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica, preziosa.
Quattro giovani donne che raccontano cocci di vita di altre donne, con impeccabilebravura:

La figliastra da sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello (interpretata da Simona Baccaro)

Silvia Plath da “Ogni storia e una storia d’amore” di Alessandro Davenia (interpretata da Mariliana Petruzzi)

Il mostro dall’antologia “Ferite a morte” di Serena Dandini (interpretata da Veronica Calella)

Lo stupro di Franca Rame (interpretata da Simona Baccaro).

Storie integrate con i testi originali di Teresa Cecere regista ed ideatrice delle spettacolo.

Le storie raccontate sono state impreziosite da Nunzia Abbracciavento che ha danzato sulle note di “Gli uomini non cambiano di Mia Martini” e nel finale sul brano Mad World.

Lo spettacolo è in concorso per la rassegna “La giovane scena delle donne”.

sabato 9 Marzo 2019

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