Cultura

La nuova campagna di scavo porta alla luce tante novità nell’area archeologica di Egnazia

Vincenzo Lagalante
Egnazia ritrovata
A Palazzo di Città, durante l'evento "Egnaza ritrovata", presentati i risultati degli scavi realizzati nel 2017 / LE FOTO
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Sono stati presentati ieri sera, in un’affollata Sala di Rappresentanza del Comune di Fasano, i risultati della campagna di scavo archeologico 2017, durante la serata dal titolo “Egnazia ritrovata”. Ad introdurre l’appuntamento Vito Bianchi, archeologo e portatore dei saluti del sindaco Zaccaria in qualità di consigliere comunale. Presenti, al tavolo dei relatori, Angela Ciancio, direttore del Museo Archeologico e del Parco di Egnazia, Gianluca Mastrocinque, dell’Università di Bari e coordinatore della campagna di scavo, Maria Piccarreta, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la province di Brindisi, Lecce e Taranto, ed Eugenia Vantaggiato, direttore ad interim del Polo Museale di Puglia.

I risultati della campagna di scavo sono stati affidati a Raffaella Cassano, dell’Università di Bari e direttore della campagna in questione. «Egnazia la stiamo ritrovando pian piano – ha affermato l’esperta a FasanoLive – e quest’anno stiamo presentando le novità emerse dallo scavo. Tante e molto interessanti, perché stiamo scavando nell’area delle Domus, accanto al Foro, dove lo scorso anno abbiamo già fatto dei rinvenimenti importanti. Le indagini vanno avanti. Stiamo scavando anche nella zona della Calcarea, dove tutto ciò che c’era di Egnazia nel periodo tardo-antico venne bruciato. Fino al settimo secolo, però, la città risulta avere una continuità di vita. Lo scavo ha interessato anche un tratto della via Traiana e qui, da un primo saggio, al tempo del Vescovo non era più la vecchia Traiana perché al di sotto del basolato abbiamo trovato ceramiche del V e VI Secolo. Quando il Vescovo crea basilica, rifà la strada. Abbiamo trovato anche un tratto della via Minucia, che è la via che precedeva la via Traiana».

«Dare continuità agli scavi archeologici di Egnazia è molto importante – afferma a FasanoLive l’archeologo Vito Bianchi -. Con il contributo dell’Amministrazione comunale, gli scavi hanno avuto una ininterrotta sequenza dal 2001 al 2017. Questo ha permesso di realizzare un fil ruoge, attraverso le conoscenze e le ricerche che si sono succedute in questi anni, per arrivare a nuove acquisizioni rispetto ad un’area archeologica che, è bene ricordarlo, è stata scavata soltanto per il 15% dell’ampiezza all’interno del recinto murario. Gli scavi sono iniziati ufficialmente nel 1912, ne abbiamo di prospettive davanti per ampliare le nostre conoscenze».

mercoledì 6 Dicembre 2017

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