Cultura

Mario Desiati: «Essere pronti quando la nostra nave sta per salpare»

La Redazione
Mario Desiati
Lo scrittore martinese è stato protagonista di un intenso incontro con le seconde classi dell'Istituto "G.Bianco-G.Pascoli", organizzato dal Presidio del Libro locale
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Mario Desiati è uno dei pochi scrittori, dell'attuale panorama nazionale, che sa utilizzare sapientemente la lingua italiana. Ma è anche un grande comunicatore, sa come tenere la platea inchiodata alle sedie. Un miracolo, se consideriamo che la platea è costituita da ragazzi di seconda media, ma è ciò che è accaduto questa mattina nell’auditorium della scuola “G.Bianco-G.Pascoli”, nella sede di via Giovanni XXIII. L’autore, ospite di un incontro organizzato dal Presidio del Libro di Fasano ha presentato il suo ultimo romanzo dal titolo “Mare di zucchero” (leggi qui la recensione), pubblicato da Mondadori. A dargli il benvenuto, Dino Cassone, in qualità di partner del Presidio locale, che ha sostituito la referente Annamaria Toma impossibilitata a partecipare; la dirigente scolastica Marilena Abbatepaolo oltre alle referenti del progetto di lettura, le docenti Teresa Rubino, Tiziana Leporati e Mavi Mancini.

Un incontro intenso durante il quale è venuta fuori tutta l’anima del ragazzo-Desiati, che ha divertito il giovane pubblico (alcuni degli studenti avevano il compito di intervistarlo), raccontando aneddoti e raccontandosi. Del momento in cui ha deciso che da grande avrebbe fatto lo scrittore (subito dopo una partita devastante assieme ai suoi amici “scapucchioni”); di quello in cui ha trovato il coraggio di dire ai suoi genitori che sarebbe diventato uno scrittore (ha sempre sognato di scrivere romanzi e poesie); del suo terrore delle ore di musica, quando chi dimenticava la pianola a casa, veniva severamente sgridato dall’insegnante (a nulla servivano le originalissime scuse trovate); del suo sogno di andare via dal suo paese per scoprire tutto ciò che si trovava oltre il cartello “Arrivederci”.

Lui ci ha provato, come il protagonista del suo romanzo, Ervin (per la cui storia si è ispirato a quella, vera, del noto ballerino televisivo Kledi Kadiu), che per un caso fortuito si trova sulla spiaggia proprio quando sta per salpare la nave “Vlora” presa d’assalto da migliaia di albanesi in cerca di speranza verso l’Italia. E lui, armato del solo costume e del telo da mare, ma di tanto coraggio, decide di salire su quella nave e andare incontro al futuro. Un romanzo che lo stesso scrittore ha definito "di formazione e di passione". Perché la storia degli sbarchi albanesi sulle nostre coste lo ha davvero sconvolto, lui che all'epoca era un ragazzino di tredici anni appena. Come non immedesimarsi nei due protagonisti, allora? Naturale per Desiati trasmettere ai giovani studenti questo coraggio. Il coraggio di prendere l’occasione giusta per realizzare il proprio sogno, di essere sempre pronti a capire quando la propria nave sta per salpare. E a giudicare dai volti luminosi e soddisfatti della platea, Desiati, ragazzo-ormai-adulto, ha colpito nel segno.

 

 

venerdì 6 Febbraio 2015

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