Cronaca

Arresti per attentati al pub “Ciporti”: i dettagli dell’operazione dei carabinieri

La Redazione
incendio al Ciporti
Il mandante avrebbe commissionato gli incendi a un giovane disoccupato del luogo
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Questa mattina all’alba i Militari del N.O.R. – Sezione Operativa della Compagnia di Fasano, coadiuvati dai Carabinieri del nucleo cinofili di Modugno (BA) e dello Squadrone eliportato cacciatori “Puglia” hanno condotto l’operazione che ha portato all’esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 9 persone (3 carcere, 2 domiciliari e 4 obblighi di dimora) ), tutte del luogo, italiane e censite in banca dati, ritenute responsabili dei reati di estorsione aggravata, incendio, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ricettazione e furto aggravato di autovetture.

Nel dettaglio sono stati sottoposti a ordinanza della custodia cautelare in carcere P. G., cl. ‘73; C. L., cl. ’84 e C. F., cl. 98, a ordinanza della custodia cautelare in regime di AA.DD P. S., cl. ’99 e S. G., cl. ’68 e a ordinanza applicativa della misura cautelare dell’obbligo di dimora D.G., cl. ‘97; C.C., cl. ‘95; G.G., cl. ’01 e P.M., cl. ’99.

Gli episodi incendiari documentati avvenuti nel territorio del Comune di Fasano ai danni del bar – pub “Ciporti” risalgono al

  • 15.08.2019 l’imprenditore ha denunciato l’incendio della porta di ingresso asservita al proprio pub;
  • 20.08.2019 l’imprenditore ha denunciato l’incendio del vano di ingresso/sala del locale indicato al precedente sottopunto che ha riportato danni ingenti;
  • 30.08.2019 l’imprenditore ha denunciato l’incendio doloso dell’autovettura a lui in uso;
  • 07.12.2019 l’imprenditore ha denunciato un ulteriore incendio alla propria attività, concretizzatosi dando alle fiamme una autovettura provento di furto nei pressi dell’ingresso principale del pub.

Il mandante, fanno sapere i Carabinieri, sarebbe un noto pregiudicato fasanese al quale viene altresì contestata la detenzione ai fini di spaccio di “cocaina”, che avrebbe commissionato gli incendi a un giovane disoccupato del luogo, per costringere l’imprenditore a ritrattare una testimonianza resa nel corso di altro procedimento penale iscritto a carico del figlio del citato mandante, riuscendo nel suo intento.

giovedì 22 Ottobre 2020

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