Cronaca

Ha un nome l’uomo suicida alla stazione di Fasano

La Redazione
Stazione di Fasano
E' stata data un'identità all'uomo che ieri ha deciso di porre fine alla sua vita sui binari della stazione di fasano sotto gli occhi attoniti dei passeggeri in attesa sulla banchina
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Ha un’identità l’uomo che nel pomeriggio di ieri (18nmarzo) ha compiuto l’estremo gesto di togliersi la vita lanciandosi contro ilnFrecciabianca Milano-Lecce che attraversava a grande velocità la stazione dinFasano.

I testimoni presenti in quel momento sulla banchina hanno raccontato che l’uomonpasseggiava nervosamente ben oltre la linea di sicurezza e che qualcuno, ignarondelle sue oscure intenzioni, gli abbia addirittura consigliato di allontanarsi pernprudenza dai binari.

L’uomo, invece, all’arrivo del convoglio si è gettato sui binari, facendosintranciare sulle rotaie, davanti agli occhi increduli e inorriditi dei presenti.

A nulle è servito il tentativo, effettuato dal macchinista, di bloccare la corsa del treno: l’impatto violentissimo non ha lasciato scampo alla povera vittima,ntrascinando il suo corpo per alcune centinaia di metri.

I sanitari del 118, immediatamente avvertiti dai presenti, giunti sul postonnon hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo, mentre incarabinieri hanno assunto sommarie informazioni prima dell’arrivo della Polfer,nreparto speciale della Polizia di Stato competente per le indagini suglinincidenti ferroviari.

Una volta concessa l’autorizzazione dal giudice e dal mediconlegale, è toccato alle onoranze funebri F.lli Vinci l’ingrato endifficoltoso compito di recuperare la salma e trasportarla nel vicino obitorio di Ostuni.

Le condizioni del corpo, dilaniato dall’impatto, non hanno permesso l’immediatonriconoscimento dell’uomo: alla sua identità si è risaliti inizialmente da unnframmento del suo codice fiscale trovato sui binari dopo molte ore di lavoro danparte della polizia, che ha setacciato l’area in cerca di una prova in grado dindare un nome alla vittima.

Solo nella tarda mattinata di oggi è stato possibile attribuire un nome allonsfortunato protagonista di questa triste storia.

Il suicida, un fasanese sensantenne del quale preferiamo non pubblicare il nome come gesto di rispetto nei confronti suoi e del dolore della famiglia, viene descritto da chi lo conosceva, una personantranquilla dal carattere timido e riservato, come egli stesso sindefinisce sulla sua pagina Facebook.

Non si conoscono, al momento, le ragioninche hanno indotto l’uomo a togliersi volontariamente enconsapevolmente la vita</span>; non è semplice affrontare un argomento drammatico come il suicidio, amici e familiari difficilmente riescono a comprendere le cause di un gesto così estremo che lascia un senso di vuoto e sgomento in coloro che restano

Spesso a rendere più difficile la perdita della persona cara è l’inevitabile senso di colpa per non aver compreso fino infondo il disagio che stava vivendo, di non aver colto un dolore tanto grande da spingere il proprio caro a preferire la morte alla vita.

Ci si chiede se nei gesti, nei comportamenti e nelle parole degli ultimi tempi della persona amata si potessero cogliere dei messaggi premonitori, se fosse possibile offrire un conforto maggiore per impedire l’atto estremo di darsi la morte.

Episodi così drammatici non lasciano sgomenti solo le famiglie e gli amici della vittima, ma l’intera comunità che si interroga sulla fragilità di ogni singola esistenza e sulle ragioni che possono spingere un uomo a ritenere la propria vita priva di senso e immeritevole d’essere vissuta.


lunedì 19 Marzo 2018

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