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A Fasano la raccolta firme sul tema della riduzione del numero dei parlamentari

La Redazione
parlamento italiano
A sostegno di una proposta di Referendum Costituzionale
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Il Comitato per il Referendum sulla legge di riduzione del numero dei parlamentari comunica che dal 7 novembre sino al 9 gennaio prossimo presso l’Ufficio Elettorale del Comune di Fasano in piazza Ciaia sarà in corso la raccolta firme a sostegno di una proposta di Referendum Costituzionale. Il quesito proposto è il seguente:

«Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvata dal Senato della Repubblica, in seconda votazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, nella seduta dell’11 luglio 2019, e dalla Camera dei deputati, in seconda votazione, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, nella seduta dell’8 ottobre 2019, il cui testo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – serie generale – n.240 del 12 ottobre 2019»

I cittadini interessati alla sottoscrizione potranno presentarsi dal lunedì al venerdì ore 8.15 – 12 e giovedì anche 16 – 18 con un documento di riconoscimento in corso di validità. La raccolta delle firme si concluderà il 9 gennaio 2020.

venerdì 8 Novembre 2019

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Aldino Moretti
Aldino Moretti
4 anni fa

Votare NO è doveroso.
La riduzione dei parlamentari comporta un ridicolo “risparmio” di soli 50 milioni l'anno, come dimostrato da Carlo Cottarelli nel suo ultimo libro “Pachidermi e pappagalli”, a fronte di un abnorme allargamento dei collegi elettorali.
Il che vuol dire: maggiori costi per le campagne elettorali, quindi più corruzione e più permeabilità da parte delle mafie, e minore rappresentanza dei cittadini, quindi più controllo da parte dei capipartito e dei signori delle tessere locali sugli eletti.
Quindi meno democrazia.
E piantiamola con il populismo e l'invidia sociale: pensiamo piuttosto a mandare in Parlamento gente competente e onesta che meriti l'indennità che percepisce.

MICHELE ERMANNO MACELLETTI
Michele Macelletti
4 anni fa

Ridurre il numero dei parlamentari e sottoporli al mandato imperativo dei partiti è una questione di sovvertimento dell’ordine democratico. Risparmiare sulla democrazia significa sopportare costi inenarrabili. Ormai i politici, questi “nuovi politici”, non spiegano più le loro idee ma raccontano, specialmente in televisione o sui social, delle favole ad uso e consumo della convenienza del momento elettorale. Tanto che le elezioni ormai non vengono vinte dalle idee, dai progetti e visoni politiche ma dai racconti. E dunque, arriva prima chi è piu’ bravo a imbastire una storia. E’ una situazione molto pericolosa per lo Stato di Diritto.
Concordo e condivido le giuste riflessioni di Aldino.

Marco
Marco
4 anni fa

Ma il 5Stelle non firmano per lreferendum? Eppure sono stati i sostenitori della democrazia diretta. Cosa c'è di più diretto e democratico di un referendum popolare?

giovanni pastore
giovanni pastore
4 anni fa

Sono d'accordo con tutti perché si tratta di un ulteriore attacco alla democrazia.C'è però non poco disorientamento nella politica del nostro paese perché lo spazio al MS5 è stato dato per affermare “Sembra incredibile ma ci siamo riusciti.C'è voluto l'MS5 al governo perché il taglio dei parlamentari diventasse realtà”.Perchè questo è avvenuto dopo il fallimento di ben 7 tentativi in precedenti legislature.Commisiione Bozzi 1985(camera 500 senato 250);Commissione De Mita-Iotti ( 400 / 200);Commissione Dalema ( 400max500/200);Commissione Berlusconi ( 518/252) Bozza Violante (512/186);Commissione parlamentare anno 2012 (508/250);Governo Renzi (630/100);primo governo Conte (400/200).

Aldino Moretti
Aldino Moretti
4 anni fa

La democrazia diretta deve prescindere dai “partiti”, se così li vogliamo chiamare: deve essere una manifestazione di volontà dei cittadini.
I cittadini devono chiedere più democrazia e meno dirigismo. Più trasparenza, meno corruzione. Più onestà, meno mafia. Più competenza, meno ignoranza.
Per questi motivi al referendum vota NO.

giovanni pastore
giovanni pastore
4 anni fa

Un cenno ai partiti è più che opportuno. La legge è stata approvata con 553 voti a favore,14 contrari e 2 astenuti.I colori politici ci sono tutti insieme disposti ad aumentare la distanza fra cittadini e governati.Già con questa legge elettorale la partecipazione,la decisione e la volontà popolare non sono determinanti per eleggere un candidato gradito:buona parte è riservata a nomina dei partiti e il resto agli effetti di un flipper.A questa limitazione mancava la riduzione dei parlamentari,e ora c'è anche quella.Se il Referendum popolare rimane l'unico rimedio possibile per garantire la democrazia di fronte all'ormai perduta credibilità in quelli che mandiamo al Parlamento, come ha commentato il Sig. Macelletti,è una situazione molto pericolosa per lo Stato di Diritto.

Franco
Franco
4 anni fa

E' assurdo che dopo un referendum popolare, appena nel 2016, che ha bocciato sonoramente il taglio del Senato voluto da Renzi viene riproposta una legge di taglio che va contro quella volontà popolare. Credo sia incostituzionale.