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Lotta alla processionaria del pino: obbligo di trattamento delle piante attaccate

La Redazione
processionaria del pino
Norme e comportamenti per evitare la diffusione del pericoloso insetto
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Con l’innalzamento delle temperature si riaffacciano le problematiche legate all’infestazione da processionaria del pino (Traumatocampa Pityocampa).

I bruchi di processionaria possono provocare negli animali e nell’uomo delle reazioni allergiche e infiammatorie (irritazioni cutanee e oculari, eritemi alla muscose e alle vie respiratorie) che possono verificarsi anche senza il contatto con il corpo del bruchi in quanto i peli urticanti possono essere trasportati dal vento. Gli animaletti si nutrono degli aghi di pino e dei cedri e con l’arrivo della primavera cercano luoghi dove formare le crisalidi per trasformarsi in farfalle, originando le tipiche processioni. Per evitarne la diffusione, occorre procedere a interventi sulle piante per la salvaguardia delle persone, degli animali e delle piante con l’asportazione e la distruzione dei nidi prima che le larve mature raggiungano la base delle piante.

Per tali motivi già nel 2017 il sindaco aveva emanato un’ordinanza, tutt’ora vigente, con la quale si ordina a tutti i proprietari di aree verdi e boschi, amministratori condominiali e a tutti coloro che hanno la disponibilità di pini, cedri e conifere con presenza di nidi di “Processionaria del pino”, di effettuare entro il mese di marzo di ogni anno, tramite ditte specializzate, tutte le opportune verifiche ed ispezioni e gli interventi necessari sugli alberi a dimora nelle loro proprietà.

I proprietari e coloro che hanno disponibilità di tali specie arboree dovranno, a proprie cure e spese, tramite ditte specializzate, provvedere all’asportazione meccanica mediante il taglio dei rami infestanti. I nidi devono essere apposti in sacchi di plastica per evitare la dispersione in aria di parti pericolose per la salute e in caso di attacchi estesi è fatto obbligo di utilizzare prodotti specifici. I nidi asportati dovranno essere distrutti con il fuoco. Gli operatori dovranno usare maschere e guanti agendo con la massima cautela al fine di evitare il contatto con i peli urticanti delle larve. Gli interventi vanno effettuati prima che le larve abbandonino il nido, scendendo al suolo in processione per interrarsi nei luoghi più soleggiati e caldi.

Tutti i cittadini sono tenuti a segnalare la presenza dei nidi sulle pinte esistenti sul suolo pubblico, contattando il settore Lavori e Opere Pubbliche, Servizio Manutenzione del Comune in modo da poter controllare la diffusione dell’infestazione.

È vietato depositare le ramaglie con i nidi nei contenitori destinati alla raccolta rifiuti e in caso di inottemperanza a quanto previsto dall’ordinanza sindacale sono previste sanzioni amministrative da 25,00 a 500,00 euro.

lunedì 18 Marzo 2019

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