Attualità

Regolamento edilizio comunale, le proposte dell’associazione “U’mbracchie”

La Redazione
(figura 1)
Il presidente dell'associazione Vito Ventrella ha inviato al Comune di Fasano una nota contenente alcune osservazioni in merito alla bozza del Regolamento Edilizio comunale in approvazione
scrivi un commento 6

L’associazione “U’mbracchie” ha inviato al Comune di Fasano una nota contenente alcune osservazioni in merito alla bozza del Regolamento Edilizio comunale in approvazione.

«Ci siamo concentrati su due aspetti salienti nella prospettiva della nostra visione: il “Piano del colore” e la normativa sui “dehors”.

Il “Piano del colore”, come da anni sosteniamo, è un’indispensabile strumento per la rinascita e riqualificazione del centro antico</strong>; infatti, in quest’ultimo, come anche nel centro storico, si assiste al degrado e all’anarchia imperanti in tema di restauro e cura dei prospetti! Proprio nel centro antico e storico è misurabile, non solo la mancanza di sensibilità del privato all’idea di pubblico decoro, ma addirittura la assenza di regole chiare e ben strutturate.

Alcuni esempi:

Centro storico: In questo comparto di facciata si contano almeno 10 colori e/o tipologie differenti di materiali (figura 1).

Centro antico: uso di materiali estranei alla tradizione, oppure restauri con ripristino di “tufo a faccia vista” anch’esso estraneo alle caratteristiche architettoniche della tradizione(figura 2 e 3).

Queste le specifiche osservazioni:

A) Con riferimento all’art. 65 “Piano dl Colore” della bozza di regolamento edilizio in approvazione si espone quanto segue:

Si ritiene che detta previsione normativa, come formulata, sia assolutamente insufficiente e solo evocativa di un “piano” non presente, appunto, nell’approvando regolamento.

In particolare si chiede di inserire nel detto Regolamento edilizio l’intero contenuto normativo presente nell’art. 38 del “Piano di recupero del centro storico”, integrandolo a sua volta con l’introduzione della competenza della Commissione del paesaggio nella prescrizione della tinteggiatura omogenea (e non solo “coordinata” come pure prescrive il citato art. 38 del “Piano di recupero”) del comparto di facciata e dei complessi architettonici unitari.

B) Con riferimento alla disciplina dei chioschi/dehors su suolo pubblico, come prevista dal combinato disposto dell’art. 28 ( 28.2.1.3.1 – Classificazione di strutture precarie classe A) con l’art.43 del Regolamento in approvazione, si ritiene che nel perimetro del centro antico e storico le tipologie realizzabili siano troppo variegate e disarmoniche,oltre che troppo “impattanti”, nella maggior pare dei casi. Per tanto, si ritiene necessario che nel perimetro su detto si prescriva unicamente ed esclusivamente la tipologia composta da ombrelloni, tavoli e sedie (“arredi di base”), con indicazione specifica delle finiture e colori unitari.

Inoltre, non appare chiaro se sulle piazze del centro antico e storico (es.: Piazza Ciaia)siano autorizzabili dehors, quand’anche solo nella tipologia di “arredi base”, ovvero siano da escludere».

lunedì 10 Dicembre 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti