Intervista FasanoLive

Una chiacchierata con Valeriano Fatica, artista del “fruit carving”, ospite a Fasano allo Zoosafari

Rosa Chiara Monopoli
Valeriano Fatica
Valeriano Fatica, scultore di frutta di fama mondiale, ha presentato alcuni dei suoi lavori allo Zoo Safari Fasanolandia, in occasione dell'evento "Halloween Party", che negli scorsi giorni ha animato l'attrazione turistica
scrivi un commento 119

Non è solo puro intrattenimento l’Halloween festeggiato con successo ormai consolidato allo Zoo Safari di Fasano, ma anche occasione di approfondimento e arricchimento culturale. L’occasione, ad esempio, per scoprire il fruit carving, l’arte di scolpire la frutta dando vita a decorazioni e personaggi inaspettati, attivià riconosciuta e apprezzata all’estero ma ancora poco nota in Italia.

Nei giorni dal 31 ottobre al 4 novembre, infatti, il parco divertimenti Fasanolandia ha ospitato, fra le altre attrazioni a tema “orrore”, uno stand con opere di Valeriano Fatica, molisano classe ’88, scultore di frutta (e non solo, Valeriano scolpisce anche formaggio, roccia, cera, ecc) conosciuto a livello internazionale.

Nella biografia del tuo canale Youtube ti definisci “un artista di nicchia e un testa di minchia”. Com’è essere un artista di nicchia in Italia?

Questa frase è di Dargen D’Amico, uno dei miei rapper preferiti. Mi ci sono sempre identificato perchè la mia è un’arte che arriva a pochi (basti pensare che la maggior parte della gente non crede che una scultura del genere possa conservarsi), e perchè mi piace essere libero di creare quello che voglio, anche correndo il rischio di non vendere. A mio parere libertà e originalità sono caratteristiche fondamentali perchè un artista possa differenziarsi dal semplice artigiano. Essere un artista di nicchia in Italia è difficile, c’è poca apertura al nuovo e soprattutto siamo in un periodo storico difficile, che permette pochi investimenti nel mondo dell’arte. Quando ho iniziato a postare i video delle mie creazioni su Youtube per farmi pubblicità è stata dapprima una pagina internet americana a scrivere di me in un articolo, scatenando una crescita a catena che ha coinvolto l’Europa, l’Asia, i paesi Arabi e solo in un secondo momento l’Italia (grazie al giornale “La stampa”) e in utlimo la stampa molisana.

Quante ore di lavoro comporta una scultura?

Da un minimo di due ore per le sculture decorative, come i fiori, fino a dieci per quelle figurative, che possono arrivare anche a due giorni se l’opera è realizzata con l’anguria, un supporto complesso da utilizzare. Poichè il materiale è deperibile si tratta di una completa immersione nel lavoro, non ci sono pause. A questo lavoro va aggiunto quello di fotografia, montaggio video, cura delle pagine social … compiti spesso più gravosi della stessa realizzazione della scultura, ma che mi piace eseguire personalmente.

Come hai scoperto questa passione?

Tutto è iniziato con mio padre, che è scultore e pittore. Fin da bambino ho nutrito le sue stesse passioni. anche isolandomi dai miei coetanei. Ho scoperto la scultura al liceo artistico, ma non pensavo fosse possibile renderla il mio futuro, con tutta l’instabilità economica che avrebbe comportato. E’ per questo che ho iniziato a lavorare nel ristorante della mia famiglia. Però non avevo tempo di dipingere o scolpire, cosa di cui avevo realmente bisogno per sfogarmi ed esprimermi. Per unire le due esigenze, quella lavorativa e quella artistica, ho iniziato a preparare sculture di frutta per le cerimonie. Ho scoperto che mi piaceva molto di più della scultura tradizionale e non ho più smesso.

Osservando le tue sculture si nota che esse non sono solo il frutto dell’unione tra arte scultorea e arte culinaria, ma che esprimono anche la tua passione per il genere fantasy …

Esatto. Io ho iniziato a disegnare grazie a DragonBall, poi mi sono spostato sui Manga (i fumetti giapponesi), le cui influenze (il modo di rappresentare i personaggi, i dettagli) sono evidenti nelle mie sculture. Ultimamente ho tratto molta ispirazione da “Game of thrones”, non solo perchè mi piace moltissimo ma anche perchèè un fenomeno di massa, un modo per unire la cultura di nicchia a quella pop e allargare il mio bacino d’utenza.

Hai dedicato una scultura particolare a Fasano, che ti ha accolto in questi giorni?

Sì, ho realizzato sia il logo Zoo Safari Fasanolandia che un busto di Riù, l’unico gorilla italiano, che si trova proprio qui, a Fasano. In un divertente esperimento abbiamo anche provato a far “assaggiare” a Riù la sua immagine.

domenica 11 Novembre 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
stefano
stefano
5 anni fa

bravissimo valeriano