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Laboratorio Urbano: “la storia infinita”

La Redazione
Il Laboratorio Urbano di Fasano
Dopo quasi 6 mesi dalla conclusione della gara per la gestione quinquennale del Laboratorio Urbano, l'ex gestore "Coop Equo e Non Solo" occupa ancora di fatto, senza averne titolo, la struttura
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A pochi giorni dalla udienza di merito, nella quale il giudice amministrativo si esprimerà sul ricorso presentato dalla Coop. “Equo e Non Solo” avverso gli atti di gara che hanno aggiudicato la gestione quinquennale del Laboratorio Urbano “Bollenti Spiriti”, sito a Fasano in c/so V. Emanuele, all’Ass. Dante Alighieri, sembra non arrestarsi il tentativo dell’ex gestore di continuare ad occupare la struttura che ha gestito per 9 anni.

Conclusa la fase del procedimento cautelare (che ha visto il Tar di Lecce a maggio e il Consiglio di Stato in grado d’appello a settembre rigettare l’istanza di sospensiva degli atti di gara presentata dalla Equo e Non Solo contestualmente al ricorso principale), la Cooperativa ha tentato di evitare il rilascio dell’immobile richiedendo in pieno agosto un provvedimento d’urgenza (ex art. 700 cpc) al Tribunale Civile di Brindisi (ricorso rinviato, a dispetto della conclamata urgenza addotta, all’udienza del 23 novembre p.v.).

Dopo ripetute richieste di rilascio dell’immobile in via bonaria, il 24 settembre scorso il Comune di Fasano intima la consegna della struttura entro il 28 settembre con un’Ordinanza dirigenziale di sgombero.

Per impedire alla stessa di esplicare i suoi effetti, l’ex gestore il 25 settembre propone istanza per chiedere al Presidente del Tar di Lecce l’adozione di misure interinali e provvisorie ante causam ex art. 61 c.p.a., cioè la sospensione dell’ordinanza prima ancora della proposizione del ricorso.

Il presidente il giorno successivo (26 settembre) respinge l’istanza, sottolineando nelle motivazioni che la Coop. “Equo e non solo” occupa l’immobile senza averne titolo e dalla occupazione abusiva ha tratto indebiti vantaggi.

Ma quello che appare come un chiaro accanimento processuale, si arricchisce di un’ulteriore “puntata”: dopo due soli giorni da questo decreto, e nella stessa data in cui era fissato lo sgombero (cioè il 28 settembre) l’ex gestore del Laboratorio Urbano notifica un nuovo ricorso (e sono ben cinque dopo Tar, Consiglio di Stato, Tribunale civile di Brindisi, Presidente Tar) contro l’ordinanza di sgombero, con nuova istanza di sospensiva.

Vi è da dire che il 28 settembre, lo sgombero è stato eseguito solo parzialmente, nel senso che la Coop. Equo e Non Solo, firmando un corposo verbale, ha formalmente lasciato il possesso della struttura, ma ha trattenuto una copia delle chiavi al solo fine di liberare l’edificio da beni e suppellettili di sua proprietà e con il divieto di svolgere qualunque attività, assumendo l’obbligo di sgombrare del tutto entro il 9 ottobre prossimo (forse).

giovedì 4 Ottobre 2018

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