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Venduto il Torrione, U’mbracchie pronta a sostenere l’iniziativa di riqualificazione del monumento

La Redazione
il Torrione
Vito Ventrella, capofila dell'associazione fasanese, interviene in seguito alla notizia dell'investimento di un privato, l'immobiliarista Donato Bongiorno, nell'acquisto del Torrione
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«Apprendiamo, con interesse e speranza, la notizia dell’investimento di un privato, l’immobiliarista Donato Bongiorno, nell’acquisto del Torrione, unico (purtroppo!) nel suo genere; bene storico ed architettonico che rende testimonianza del nostro passato, della nostra storia scolpita nelle pietre e nelle forme del nostro centro antico».

Queste le parole di Vito Ventrella, presidente dell’associazione “U’mbracchie”, sodalizio nato per la riqualificazione del Centro Antico di Fasano, in merito all’acquisto da parte di Donato Bongiorno, del Torrione di Fasano.

«Da tempo – continua Ventrella – abbiamo posto il tema del recupero e della sua valorizzazione. Di seguito, riportiamo uno stralcio di un documento del 2013, al quale seguiva una raccolta firme, rivolto a sensibilizzare la città e l’amministrazione del tempo nella salvaguardia di questo bene. Il nostro prioritario proponimento era l’acquisizione al patrimonio comunale di un simbolo, oltre che di un bene storico.

“Il Torrione sia salvato dal Comune e dalle Banche!

Lanciamo un ulteriore appello alla città, ed in primis, ai proprietari dell’ultimo Torrione: per salvare uno degli ultimi simboli del nostro centro antico, è necessario che l’Amministrazione comunale si faccia carico dell’acquisizione al patrimonio pubblico del Torrione, adesso di proprietà privata, nonché delle spese per la massa in sicurezza ed il contestuale restauro.

Siano il Consiglio comunale, l’Amministrazione comunale ed il Sindaco a chiedere che le banche e le loro ricche fondazioni, presenti numerose sul territorio di Fasano, sostengano lo sforzo finanziario. Non ci risulta che queste abbiano mai sponsorizzato iniziative del genere nella nostra città.

L’episodio dei danni al Torrione ci rafforza nella nostra convinzione di chiedere un’ inversione di tendenza nella politica comunale: è necessario più intervento pubblico sul centro antico, mantenendo ed ampliando la proprietà comunale sul patrimonio edilizio di pregio, per tutelare gli scorci di bellezze architettoniche ancora esistenti! Per fare cassa, si dismetta il resto delle patrimonio immobiliare pubblico.

Questa idea ci ha sempre guidati, anche quando abbiamo chiesto all’Amministrazione (siamo stati i primi, senza evocare giustificazioni normative, ma solo ragioni di buon senso) di non vendere i locali dei Portici delle Teresiane, per evitare lo smembramento di uno “scrigno architettonico” unico, che – frammentato pure nella proprietà – porterà inevitabilmente al primato del disordine e del disarmonico intervento del privato….

Adesso chiediamo che ci sia un interessamento fattivo sul recupero del Torrione. Attendiamo una risposta, prima che sia tardi.”

Siamo pronti, in ogni modo ed in ogni forma, a sostenere l’iniziativa del sig. Bongiorno qualora, comunque, fosse indirizzata a ridonare alla città il bene messo in sicurezza, riqualificato (secondo i criteri prescritti dalla Sovrintendenza) e valorizzato. Sarebbe auspicabile che sia recuperato ed inserito in un percorso più ampio e complessivo di riqualificazione e fruizione dei beni storici, anche in chiave turistica.

Vorremo suggerire ad esempio, nella prospettiva della valorizzazione, che fosse esaltato anche da un sistema di illuminazione capace di porre nella “giusta luce” questo solitario ed ultimo baluardo delle nostre mura. L’Amministrazione comunale, ad esempio, potrebbe contribuire a realizzare un sistema di illuminazione “ artistica” capace di esaltarli; pensiamo anche all’arco del Balì e ai prospetti delle chiese nel centro antico.

Attendiamo, dunque, gli sviluppi di questa vicenda».

domenica 9 Settembre 2018

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