Ieri, lunedì 20 novembre, gli alunni delle scuole elementari di Pezze di Greco hanno rivissuto, in Piazza XX Settembre, la ricorrenza del 20 novembre a memoria di due atti fondamentali: la Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo del 1959 e la Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 1989, entrambi adottati dall’Assemblea Generale nel giorno 20 novembre.
I piccoli alunni sono scesi in piazza armati di palloncini colorati e striscioni sui quali erano enumerati i diversi diritti dei bambini: diritto all’istruzione, all’uguaglianza, al gioco, alla salute, alla pace. La vicepreside Pasqua Maria Loconte dell’istituto scolastico “G. Galilei” di Pezze di Greco, dopo aver rivolto un saluto al dirigente scolastico Silvestro Ferrara, ha sottolineato che «ricordare questa data significa porre l’attenzione sull’universo meraviglioso e vulnerabile dei bambini che ancora oggi in ogni parte del mondo sono facili vittime di abusi e violenze».
Durante la mattinata i bambini della scuola elementare hanno eseguito coralmente tre differenti canti: “La marcia dei diritti”, “Sono un bambino” e “Lo scriverò nel vento”. Successivamente un alunno per classe ha contribuito alla costruzione dei due grandi puzzle presenti in piazza, i quali rappresentavano il lavoro sviluppato nelle classi sui diversi diritti.
Mentre gli alunni delle prime, seconde e terze della scuola primaria “Giovanni Paolo II” hanno ricostruito un puzzle raffigurante bambini di diverse nazionalità che si tengono per mano abbracciando, simbolicamente, il mondo; gli alunni di quarta e quinta elementare della scuola primaria “Maria Teresa di Calcutta” hanno completato un ritratto di Malala, l’attivista pakistana che sostiene l’accessibilità dell’istruzione per le ragazze in tutto il mondo e che nel 2014 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, protagonista della propria autobiografia “Io sono Malala”, letta dagli alunni più grandi.
Il preside Ferrara si è rivolto agli alunni parlando dei diritti e dei doveri, in special modo dell’universalità dei diritti dei bambini, i quali non devono essere soggetti a distinzione di razza, religione o nazionalità. Un discorso volto, come l’intera manifestazione, a sensibilizzare i bambini di oggi, che saranno gli uomini di domani, sul delicato tema dell’uguaglianza e del rispetto, da contrapporre a quello della violenza e dei soprusi.