Attualità

Luogo di culto o isola ecologica?

Dino Cassone
Particolari della Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Lo stato di abbandono della Chiesa di Santa Maria delle Grazie nei pressi di Via Fogazzaro, minuscolo capolavoro del centro storico di Fasano
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“In alcuni documenti denominata Chiesa dell’Arco. Entrate, le ridotte dimensioni sono la sua bellezza: sentirete il bisogno di proteggerla”. Recita così la didascalia della recentissima mappa della città, presentata ufficialmente dall’associazione dei commercianti Life Class nei giorni scorsi e presto nelle mani delle centinaia di turisti che passeggeranno (si spera) nei vicoli della nostra città.

Parole profetiche dunque, perché agli occhi dei turisti che in questi giorni si sono timidamente affacciati ad ammirare questo nostro minuscolo gioiello, lo spettacolo è stato leggermente diverso. Imperano infatti l’incuria e l’abbandono: bidoni della spazzatura parcheggiati all’interno da cui emana un fetore insopportabile, scatole di fiori poggiate in un angolo, crepe ed intonaci scrostati, fili elettrici pericolosamente sospesi. Per non parlare degli affreschi che stanno lentamente assumendo, purtroppo, i contorni di fantasmi.

Fantasmi di un’epoca lontana, anzi lontanissima, poiché la chiesetta risulta essere tra le più antiche di Fasano. Incastonata tra gli edifici del centro storico, lì dove le mura delimitavano la Terra di Fasano e dove era ubicata una delle porte di accesso alla città. Per questo motivo l'edificio viene denominato nei documenti antichi anche con l'appellativo di “S.Maria dell’Arco”. La chiesa, di modeste dimensioni, ha forma rettangolare, sul cui altare in pietra campeggia un affresco raffigurante la Vergine delle Grazie con il Bambino e angeli e anime purganti. Sulla parete laterale sinistra vi sono tracce di affreschi, molto lacunosi nella parte inferiore: sono riconoscibili due dipinti adiacenti, con figure di santi e forse una Vergine. Sulla superficie di queste pitture vi sono evidenti tracce di sovrapposizione di strati di calce e, al centro, di un altro dipinto (prelevato per un restauro e probabilmente disperso), realizzato all'inizio del XX secolo dal pittore locale Ferdinando Schiavone, che raffigura la famosa battaglia del 2 giugno 1678 (La Scamiciata), che vide i fasanesi respingere valorosamente l'attacco turco (fonti storiche Maria De Mola).

Sentire il bisogno di proteggerla, appunto. Quando si comincia? Noi lo abbiamo appena fatto.

 

 

mercoledì 23 Luglio 2014

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