Cultura

A Fasano il “Festival della Scienza”, la relazione tra Scienza e Politica

La Redazione
Festival della Scienza 2018 a Fasano
Un'occasione nuova: non solo la scienza in piazza, ma la discussione pubblica sui problemi di tutti i giorni
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“Una stagione nuova s’inaugura a Fasano: non solo la scienza in piazza, ma la discussione pubblica sui problemi di tutti i giorni, recuperando i valori della rivoluzione scientifica moderna, gli stessi alla base della democrazia contemporanea.”

La relazione tra Scienza e Politica, che il Festival della Scienza di Fasano indagherà a partire dalla prima edizione del prossimo ottobre, ha una data storica di riferimento. All’inizio del XVII secolo, scienza e democrazia condividono molteplici aspetti metodologici e fini etico-politici. Il rifiuto del principio di autorità, il rispetto dei fatti, la trasparenza delle critiche, la libertà di comunicazione e di accesso ai risultati sono solo alcuni dei valori propugnati dalla rivoluzione scientifica inaugurata da Copernico e poi assimilati, in politica, dalle moderne democrazie. Essi si trovano negli statuti delle prime società scientifiche che appena più tardi, durante l’Illuminismo, hanno permesso a paesi quali Inghilterra, Stati Uniti, Olanda, Germania, Italia e Francia (negli ultimi tre in modo più altalenante) uno sviluppo di conoscenze e benessere diffusi mai realizzati prima nella storia dell’umanità.

La rivoluzione scientifica è servita da impulso per la rivoluzione democratica: molti sono, infatti, le dottrine e i pensatori fortemente influenzate da questo sapere – Franklin, Jefferson, Montesquieu, nonché diversi membri della House of Lords britannica – idee e personaggi coinvolti in modo diretto nelle rivoluzioni che hanno portato alla formulazione dei diritti umani fondamentali. Successivamente, tra Ottocento e Novecento, i Paesi che hanno creduto nel progresso offerto dal metodo scientifico hanno raggiunto i migliori parametri socio-economici – sono diminuiti omicidi e tasso di corruzione, e sono invece aumentate la ricchezza pro capite, l’aspettativa di vita media dei cittadini e la libertà di stampa.

Se questa è la cornice storica e la dimensione universale, la più stretta attualità del nostro paese, il qui e l’ora, ci mette quotidianamente di fronte ad una molteplicità di questioni critiche, laddove la ricerca scientifica, l’offerta di risultati, i quadri interpretativi inerenti si confrontano con lanecessità di decidere per il bene comune: l’epidemia di Xylella, l’innovazione in agricoltura, la ricerca di fonti energetiche rinnovabili, le politiche vaccinali, gli Ogm e i molti casi di scienza in tribunale.

A Fasano, tra il 13 e il 21 Ottobre, si discuterà di tutto questo, per iniziativa del Comune e del Politecnico di Bari, con la collaborazione della ASL e della sezione FAI di Brindisi, e insieme all’ISS Leonardo da Vinci e alla SSS di primo grado G.Bianco-G.Pascoli. Un’occasione nuova: non solo la scienza in piazza, ma la discussione pubblica sui problemi di tutti i giorni. Se, come dice Roger Pielke jr (uno dei maggiori studiosi del rapporto tra scienza e politica) compito dello scienziato è quello dell’onesto mediatore, dell’honest broker che offre alla società e alla politica soluzioni scientificamente fondate a un problema altrimenti irrisolvibile, Fasano si candida a città di riferimento per recuperare il rapporto più corretto, consapevole e utile tra Scienza e Politica.

domenica 16 Settembre 2018

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