Spettacolo

Fasano sogna l’isola che non c’è

Angelica Campanella
Teatro De Angelis - La favola di Peter Pan
La favola Peter Pan di portata in scena da esperti burattinai in Piazza Ciaia
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“C’era una volta…”

In questo modo un simpatico uomo, con una sgargiante giacca da domatore circense, ha iniziato a narrare la sua versione della fiaba di James Matthew Barrie.

La famiglia De Angelis, di origine siciliana, giunge per la prima volta in Puglia con il suo colorato tendone, a raccontare la storia del bambino che non voleva crescere. Grazie ad un “abracadabra”, il narratore si trasforma nella sua copia di legno e stoffa, e Peter Pan, Trilli, la famiglia Darling e tutti gli abitanti dell’Isola che non c’è appaiono da dietro il sipario rosso.

Il piccolo teatro, montato in Piazza Ciaia, è stato riempito fin dal primo giorno da una grande affluenza di adulti e bambini, tanto da fare sold out.

Lo spettacolo, della durata di circa un’ora, coinvolge i bambini presenti, a cui è chiesto di battere le mani a tempo con la musica e di incitare Peter Pan nelle sue eroiche imprese, come nel combattimento contro il diabolico Capitan Uncino. Con tanti pensieri felici e un po’ di polvere di fata, la famiglia di burattinai guida il suo pubblico verso la seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino, in un coro di “io posso volare”.

Molti erano i burattini, ognuno unico per tono di voce e ambientazione, dalla Jolly Roger all’accampamento degli indiani Pellirosse, comandati da Toro in Piedi. La visione è ancor più allietata dalla vendita di golosità come zucchero filato e pop corn.

A dar voce ai personaggi sono padre e i suoi due figli, gli ultimi anche autori della sceneggiatura.

Lo spettacolo è andato in scena sabato 14 aprile nel pomeriggio e ieri, domenica 15 con uno spettacolo in mattinata e due nel pomeriggio. Oggi si terrà l’ultima replica, alle ore 18:00.

Il “Teatro Tenda De Angelis Family” rende onore alla tradizione italiana dei burattinai, arte di origine umile praticata in origine nei mercati, e fa rivivere per un po’ nella fantasia fanciullesca che sembra perdersi inevitabilmente nel corso degli anni, facendo credere che forse non succederebbe, se solo non smettessimo di credere nelle fate.

lunedì 16 Aprile 2018

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