Calcio

Fasano, un anno col botto!

Ciccio Cofano
La squadra in festa col pubblico fasanese
Col 2017 ormai alle spalle, riviviamo insieme un anno storico per il calcio nostrano: dal campionato dominato al primo trofeo della storia fasanese, passando per l'Eccellenza ritrovata e una nuova finale da conquistare
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Tra brindisi e scambi di auguri, il 2017 va in archivio ma resterà a lungo negli occhi e soprattutto nei cuori dei tifosi biancazzurri. Un anno diviso in due tra Promozione ed Eccellenza ma caratterizzato da emozioni forti e soddisfazioni immense in entrambe le categorie. In Promozione si è scritta la storia, con un double che rimarrà negli annali. In Eccellenza il Fasano è a metà di un libro che si spera possa presentare il medesimo, dolcissimo finale. Come sempre, i numeri aiutano ad inquadrare razionalmente un gioco, qual è il calcio, spesso umorale e rocambolesco; il 2017 biancazzurro si snoda tra 40 partite disputate in tutte le competizioni, di cui 26 vinte, 10 pareggiate e solamente 4 perse. Al capitolo sconfitte, tuttavia, va aggiunta una legenda: se si eccettuano le due sconfitte con Lizzano e Mesagne, giunte sul finale di un campionato dominato e già matematicamente conquistato, gli unici due passaggi a vuoto dell’anno parlano salentino: Gallipoli (in campionato) e Casarano (in Coppa Italia). Quest’ultimo, poi, con un finale tutt’altro che amaro, ma ne parleremo in seguito. Un bilancio, dunque, ai limiti della perfezione, corroborato da 83 gol fatti e solamente 24 subiti: dati che testimoniano un attacco prolifico (media di due gol a partita) e una difesa ai limiti dell’ermetico. Se si vuol essere pignoli, l’unico dato migliorabile è quello dei pareggi, occorsi un po’ troppo numerosi soprattutto in Eccellenza. Statistica peraltro preventivabile dato il grande equilibrio che caratterizza il torneo.

In un anno così denso di ricordi, si fa fatica a mettere ordine tra i numerosi fotogrammi e le istantanee gioiose e trionfanti, ma sicuramente i momenti chiave sono quattro.

Il primo è datato 12 marzo: il Fasano si impone ad Uggiano e vince matematicamente il torneo di Promozione. “Uggiano, andata e ritorno”: se il campionato fosse stato un film, il titolo sarebbe stato senz’altro questo. Se all’andata al ‘Curlo’, infatti, i biancazzurri toccarono il punto più basso della stagione, ad un girone di distanza Pistoia e compagni hanno triturato la concorrenza con un ritmo insostenibile (14 vittorie ed un pareggio), trasformando le ultime quattro giornate in poco più di un allenamento. Ecce…Faso!

Il secondo, all’unanimità il più bello, va a braccetto col precedente. 16 marzo 2017: smaltita l’euforia per la vittoria del campionato, per il Fasano è tempo di scrivere la storia. Al ‘Veneziani’ di Monopoli si gioca la finale di Coppa Italia Promozione tra Fasano ed Omnia Bitonto, le dominatrici della categoria: i biancazzurri hanno la possibilità di mettere in bacheca il loro primo trofeo e riscattare una bruttissima pagina della storia recente (purtroppo non sportivamente parlando), la finale persa l’anno prima contro l’Audace Cerignola. E chi, se non un Fasanese purosangue come Leo Serri, a marchiare a fuoco col proprio nome una delle notti più belle del calcio fasanese. Il cielo è biancazzurro sopra Monopoli!

Il terzo, dal forte valore simbolico, risale al 10 settembre: a cinque anni abbondanti di distanza, il Fasano torna a disputare una partita del campionato di Eccellenza, tornando a disputare una competizione minimamente degna del suo blasone. Si chiude, finalmente, un cerchio tracciato a partire dal fango della Seconda Categoria. La partita termina con un roboante 4 a 1 per i biancazzurri contro il malcapitato Barletta, un poker con firma Palma (doppietta), Anglani e Amodio. Bentornato Fasano!

Per finire, il 30 novembre: si gioca la semifinale di ritorno della Coppa Italia tra Fasano e Casarano. All’andata al ‘Curlo’ i biancazzurri si sono imposti in una partita bruttina grazie al guizzo di Corvino. Ma la strada verso la finale è tutt’altro che in discesa ed il ritorno è di pura sofferenza: i salentini rimettono in equilibrio la qualificazione con una punizione eccezionale di Pignataro. Alla lotteria dei rigori a brillare sono Pellegrino, che neutralizza due penalty, e Bernardini, autore del tiro dal dischetto che manda in finale il Fasano. Non c’è due senza tre…finali!

Ora è tempo di 2018: un anno in cui le sfide saranno tanto difficili quanto esaltanti. Perché se scrivere la storia è entusiasmante, ripetersi una seconda volta offre il pass verso l’Olimpo calcistico.

martedì 2 Gennaio 2018

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