Calcio

Maglie-Fasano, un partita con alcuni “strani” episodi: bufera sull’arbitraggio

Vincenzo Lagalante
Uno dei sopralluoghi dell'arbitro ed è visibile il campo in buone condizioni
Antonio Andrea Grosso di Bari ha deciso di sospendere la gara di Sogliano di Cavour per una presunta, quanto inesistente, impraticabilità del campo di gioco / IL VIDEO
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Ci sono alcuni interrogativi che aleggiano sulla decisione dell’arbitro Antonio Andrea Grosso della sezione di Bari, il direttore di gara che domenica scorsa ha deciso di sospendere la gara Maglie – Fasano a Sogliano di Cavour (Lecce) per una presunta, quanto inesistente, impraticabilità del campo di gioco. Una decisione assunta all’inizio del secondo tempo della partita, sul punteggio di 3-0 per il Fasano (leggi QUI).

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È sembrata davvero una decisione assurda e senza una spiegazione convincente. Il campo in erbetta sintetica di Sogliano (scelto dal Maglie, in quanto indisponibile il “Tamborrino Frisari” per opere di migliorie del terreno di gioco e spogliatoi), durante un fortissimo acquazzone – nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo – ha presentato alcune pozzanghere in diversi punti del rettangolo di gioco. Ma al rientro del direttore di gara e, si badi bene, della sola squadra del Fasano, Grosso di Bari ha provato a far rimbalzare la palla in alcuni punti dell’area di gioco, riscontrando un’anomalia solo davanti ad una delle due porte di gioco.

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Bastava spostare via l’acqua con un paio di tiracqua, che ovviamente il Maglie ha pensato di far sparire dalla circolazione. Ad un tratto, un giocatore del Fasano è riuscito a recuperarne una, ma un gruppo di persone ha rincorso l’atleta fasanese, strappandogli dalle mani la mazza e facendola sparire. E in quell’occasione che si sono surriscaldati maggiormente gli animi.

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L’arbitro è tornato in campo per una seconda volta, accompagnato dai guardalinee e il capitano biancazzurro Amodio, mentre quello giallorosso si è attardato notevolmente. Nel frattempo, dal pullman del Fasano è stata recuperata una scopa che stava per essere utilizzata per rimuovere l’acqua presente dinanzi alla porta, ma – anche in quella occasione – persone sconosciute hanno spintonato il magazziniere del Fasano e si è creato un ennesimo parapiglia.

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Il tempo a disposizione è stato poco e così al terzo ritorno in campo dell’arbitro, lo stesso ha decretato – nell’incredulità generale, la fine dell’incontro. Si dovrà ripartire dall’inizio, dal risultato di 0-0, per una assurda regola federale, modificata solo per i campionati professionistici: in questi tornei, infatti, se una partita dovesse essere sospesa, si riprende dal minuto e dal punteggio maturato sul campo nell’occasione precedente.

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Secondo i tesserati del Fasano, l’arbitro Grosso di Bari avrebbe inoltre affermato che il campo di gioco non aveva l’omologazione dell’impianto di illuminazione e pare che i dirigenti del Maglie avrebbero anche sostenuto che gli stessi fari, su una presunta (e, ci sentiamo di dire, poco credibile) indicazione della dirigenza del Sogliano, non funzionavano. Addirittura, pare che l’arbitro non conoscesse la regola che prevede che, in caso di sospensione della gara, si debba ricominciare da capo, dallo 0-0 iniziale. Avrebbe voluto tranquillizzare gli atleti fasanesi con la frase: «Non capisco queste proteste, ripartirete dal 3-0».

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Dicevamo degli interrogativi: come mai, ad inizio secondo tempo, l’unica squadra a scendere in campo, oltre alla terna arbitrale, è stata solo quella del Fasano? Perché il Maglie è rimasto dinanzi alla porta degli spogliatoi? Perché, durante i sopralluoghi dell’arbitro, ad accompagnare il direttore di gara era inizialmente sempre e solo il capitano fasanese, mentre quello giallorosso li raggiungeva dopo e con molta calma (come se fosse quasi sicuro che l'arbitro avesse già deciso di rinviare la gara)? Per quale motivo l’arbitro avrebbe sostenuto che il campo di Sogliano non aveva l’omologazione dell’impianto di illuminazione, visto che in Promozione le strutture non sono tenute ad averla obbligatoriamente (vedi Fasano, in attesa della sistemazione del palo crollato)?

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Quella vista domenica scorsa è stata una brutta pagina di calcio, non tanto per l’atteggiamento dei tesserati del Maglie, che ovviamente avevano tutti gli interessi affinché la partita venisse rinviata e rigiocata, ripartendo dallo 0-0 iniziale. Chi ha offerto uno spettacolo indecoroso è stata la terna arbitrale, che non si è assolutamente preoccupata dell’ordine pubblico, degli sforzi che fa una società per organizzare una trasferta e di una possibile falsificazione del campionato, nel caso in cui – nel recupero di questa gara – a vincere dovesse essere il Maglie. Ricordiamo che i salentini torneranno ad avere già domenica prossima il proprio campo di gioco e che a dicembre si riapre il mercato, con tutti gli interventi di rafforzamento che si potranno mettere in atto.

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Piccolo inciso: ad Uggiano, campo quasi completamente allagato, domenica scorsa si è giocato fino al 90' e nessuna delle due società ha protestato, perché il calcio è uno sport che viene insegnato sotto la pioggia, sui campi di periferia, nel fango, sotto la neve, al sole cocente. Non può bastare una pozzanghera d'acqua per fermare una partita.

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martedì 29 Novembre 2016

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