Talenti di Casa

Vittorio Ghirelli: quando la velocità fa la differenza

Christian De Leonardis
Vittorio Ghirelli: campionato di Auto Gp con il team Supernova
Il vincitore dell'Auto Gp 2013, reduce dall'esperienza con Audi Sport Italia nel Campionato Italiano Gt, si è raccontato analizzando la sua breve ma intensa carriera
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Per la rubrica “Talenti di casa” abbiamo intervistato con Vittorio Ghirelli, giovane pilota fasanese, che ha maturato esperienze in molte categorie: ci ha raccontato le sue origini, i suoi successi ma anche le sue ambizioni e progetti per il futuro.

Come ti sei avvicinato al mondo del motorsport?

Mi avvicinai provando un go-kart sulla pista d’oro di Roma. Fu un’ idea dei miei genitori, avevo 11 anni e provai un 60cc wtp. Quella estate iniziai ad allenarmi nella pista di Fasano e feci le mie prime gare con buoni risultati. Mi sono subito trovato a mio agio in quel mondo, appassionandomi già dalle prime gare.

-Quali sviluppi ha avuto poi la tua carriera nei kart?

Sono stati 4/5 anni intensi dagli 11 ai 16 anni, salendo di categoria ogni anno. Ho ottenuto buonissimi risultati sia in Italia che in Europa, in particolare con la vittoria dell’International Open Master nel 2009 nella cat. KF2.

-Dopo i kart, il grande salto nelle vetture a ruote scoperte: Formula 3, Formula Renault 2.0, GP3, Formula Renault 3.5, Formula 2, Auto GP, Gp2. Tutti campionati di gran prestigio. Su quale di queste vetture ti sei sentito più a tuo agio dal punto di vista del divertimento di guida e prestazioni?

Ho fatto un bel salto dal kart subito alla F3, ho ottenuto buoni risultati anche in F.Renault 2.0 e l’anno della vittoria del mondiale Auto GP è stato l’anno più emozionante.

-Dopo aver ottenuto buoni risultati nelle diverse categorie di monoposto, arriva nel 2013 la tua definitiva consacrazione, con la vittoria del campionato di Auto Gp con il team Supernova: quanto ha inciso questo successo sulla tua carriera?

Sicuramente è stato importante per la mia carriera, perchè poi ho ricevuto diverse chiamate per intraprendere la strada della F1 dove però è mancato il supporto economico. Purtroppo non basta solo fare risultato ma serve anche molta fortuna, conoscenze e denaro.

-Sempre nel 2013 hai avuto la possibilità di correre in GP2 (la categoria propedeutica alla F1),centrando anche un piazzamento a punti. Che emozione ti ha fatto essere ad un passo dal Circus?

Questa è stata l’ occasione di debuttare in una categoria superiore durante il mio anno della vittoria del mondiale della Auto GP. È venuta grazie al team con il quale ho corso che mi ha permesso di fare 4 gare. Non è mai facile entrare in una categoria a campionato iniziato con una nuova macchina, nuovo team… ecc. Ho ottenuto buoni risultati andando a punti nella gara di casa a Monza. In Gp2 che come in tutte le categorie ormai non conta molto il pilota che c’è alla guida quanto il mezzo che è a disposizione.

Ormai il livello dei piloti che raggiungono queste categorie è alto, ci sono piloti che possono fare la differenza in qualifica e magari in gara ma parliamo di tre o quattro decimi di secondo al giro.

L’assetto della macchina invece insieme al lavoro di squadra, al motore e al perfetto funzionamento delle componenti meccaniche costituisce la gran parte della prestazione finale.

In poche parole se non hai un mezzo competitivo puoi essere anche un fenomeno ma non riuscirai mai a vincere gare e a fare risultato.

Ormai con l’aumento della tecnologia e quindi dell’elettronica in tutte le macchine è difficile per il pilota fare la differenza. 20 anni fa era diverso perché non c’erano i vari controlli della trazione, sistema di ABS per la frenata, servo sterzo…, che oggi permettono ai piloti di fare piccoli errori alla guida, quando prima si doveva essere precisi al millesimo per essere veloci e competitivi.

-L’anno scorso il passaggio sulle vetture GT con Audi Sport Italia nel Campionato Italiano Gt. Raccontaci come è andata la stagione…

La stagione è partita male, purtroppo, per via di due incidenti del mio compagno di squadra ed una rottura del cambio ad Imola dove eravamo costantemente nelle prime tre posizioni. Partire con tre “zeri” nei punti non è mai facile ed abbiamo dovuto rincorrere per il resto della stagione. Sono arrivati bei risultati a Monza ed ancora a Imola con vittorie e piazzamenti sul podio anche a Vallelunga. Abbiamo un po’ sofferto a livello di prestazioni per via dei pochi test svolti durante l’anno, avendo preso accordi con un budget limitato e per questo non abbiamo potuto sviluppare in maniera opportuna la macchina. E’ comunque stata una bella esperienza con Audi Sport Italia, che mi ha permesso di conoscere un mondo nuovo.

-Come è stato condividere il volante con un campione come Benoit Treluyer? (tre volte vincitore della 24 ore di Le Mans con Audi, ndr)

Sicuramente si fa sempre esperienza quando si è a contatto con piloti esperti e titolati come lui. È una brava persona e ci siamo trovati bene sin da subito. A livello di velocità posso dire di essermi espresso in maniera ottima in confronto a lui, ma non c’è mai stata competizione tra di noi perchè cercavamo solamente di migliorare la macchina insieme per ottenere risultati migliori. Abbiamo fatto un buon lavoro.

-Guardando alla prossima stagione, programmi per il 2018?

Spero di riuscire a trovare il budget necessario per correre, escludendo le formule per via del costo molto elevato. Mi piacerebbe un’altra stagione in GT ma è sempre difficile correre in Europa per via dei costi elevati. Magari in Italia si riesce a concludere qualcosa. Sono in trattativa con diversi team e in queste settimane spero di riuscire ad accordarmi con qualcuno.

-Una curiosità: qual è il tuo circuito preferito?

Estoril, Portogallo

-Sei ancora molto giovane: qual è il tuo sogno nel cassetto, in quale campionato ti piacerebbe correre in futuro?

Non posso nascondere che mi piacerebbe fare carriera in questo mondo, non c’è un campionato in particolare, so di avere le potenzialità ma non è mai facile. Bisogna farsi trovare pronti, essere sempre veloci e fare sempre risultato.

domenica 25 Marzo 2018

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