La scuola di danza professionale “Pas de deux”, nata nel 1991 dalla volontà di un gruppo di genitori, è oggi una delle realtà più belle del nostro territorio.
A fare da eco al prestigio di questa scuola storica fasanese, oltre agli innumerevoli riconoscimenti nazionali ed internazionali ricevuti nei tanti concorsi a cui ha partecipato, sono i nomi di molti dei suoi ex allievi, entrati a far parte della storia della danza italiana ed europea.
Nella rosa dei talenti “figli” della “Pas de Deux” compaiono i nomi di Dalila Frassanito, ballerina e coreografa TV; Antonella Albano, classe 1982, ammessa nel 1995 agli studi presso il Teatro alla Scala di Milano dove attualmente è scritturata.
E ancora Francesca Manfredi che inizia i suoi studi nella scuola fasanese con la Maestra Silvia Humalia e grazie alla sua preparazione e passione entra nella scuola della Danza di Milano e successivamente si perfeziona in una delle più famose scuole di danza a San Pietroburgo in Russia.
Stefania Mancini oggi talentuosa ballerina solista a Gera (Germania), nel Thuringen Staatballet; Azzurra Schena, classe 1983, nel 2004 entra a far parte dell’organico del Balletto di Roma e da quel momento interpreta ruoli solistici e principali in tutte le maggiori produzioni della compagnia.
Angelo Zizzi, nel 2009 entra a far parte prima del corpo di ballo della compagnia Aloysius Dance di Milano, poi lavora come ballerino per l’Agenzia Promoconvention di Milano per la messa in scena dello spettacolo “The Italian Espresso Experience” ed infine è nel Cast del Musical di Aladdin. Oggi, oltre a ricopre il ruolo di ballerino e coreografo per numerosi spettacoli ed eventi, tiene corsi e stage di modern-jazz e contemporanea
Leo Velletri, attualmente Primo Ballerino del Maggio Musicale Fiorentino, ha danzato per i teatro Regio di Torino, l’Arena di Verona, il Teatro Massimo di Palermo, il Balletto di Milano, l’ Opera di Bilbao, lo Scottish Ballet, l’ Opéra National di Bordeaux e per la Croatian National Ballet Theatre.
E’ sorprendente il vivaio di Etoile che questa scuola è stata capace di alimentare.
Secondo la sua presidente Mina Bondanza, “anima” della scuola, non ci sono ricette magiche per raggiungere la vetta, ma un lavoro costante e attento, perché la danza, quella vera, quella capace di comunicare e parlare con i sinuosi movimenti del corpo è il risultato di tante ore di allenamento, di sudore, di sacrifici, di qualche lacrima e soprattutto di una grande passione.
A queste componenti si legano in maniera indissolubile altri elementi come, ad esempio, la professionalità dei maestri: nelle stanze della Pas de Deux ad insegnare tecnica e disciplina Antonio Aguila maestro di danza classica, Rosa Cariulo docente di danza contemporanea, Chiara Mazzolla insegnante di danza propedeutica e gioco-danza.
Certo, è madre natura a compiere l’ultima selezione, perché le ballerine professioniste, soprattutto di danza classica, devono possedere dei requisiti fisici specifici: una contenuta estensione del bacino, gambe lunghe e una proporzione adeguata tra tronco e testa. Devono inoltre avere una particolare elasticità nel collo del piede, nella mobilità articolare, e nella flessibilità del rachide. Mentre la postura e l’eleganza nei movimenti sono frutto di un percorso che dura anni.
Queste caratteristiche, tuttavia, non possono valutarsi prima del periodo adolescenziale, quindi potenzialmente tutti i bambini posso ambire a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri.
Il prestigio della Pas de Deux non vive solo di allori passati, ma continua a riempire la sua sede di trofei e coppe.
Ultimi, in ordine cronologico, gli splendidi risultati conseguiti nelle scorse settimane.
Il 4 marzo, la scuola ha partecipato alla selezione Interegionale Nazionale Danza, che si è svolta a Cisternino presso il teatro Paolo Grassi, valida per l’accesso al Concorso Europeo che si terrà il 5 e 6 maggio in Spagna (per tutti i giovani ballerini di età inferiore ai 12 anni) e il 3 e 4 novembre a Lussemburgo (per i ballerini di età superiore ai 12anni).
Il primo premio è stato conferito a Gaia Goffredo, giovanissima solista classico (13 anni) che ha incantato la giuria danzando “Cupido- Don Chisciotte” sulle note del compositore austriaco Ludwig Minkus.
Primo premio anche per il solista classico Renè Fiorella che sulle musiche di Riccardo Eugenio Drigo, ha danzato “Diana et Acteon”.
Secondo premio per la categoria gruppi contemporanei a due balletti (Lacrimosa e List) coreografati dalla maestra Rosa Cariulo. Del gruppo di ballerini fanno parte: Carmen Scialpi, Cleyde Pantaleo, Conny Arvizzigno, Ariane Pepe, Gaia Goffredo, Renè Fiorella, Margherita Vinci.
Premiata anche due soliste classico nella fascia “MINI” (ballerini fino agli 11 anni di età):
Primo premio a Brunetti Carlotta e secondo premio a Tagliente Carola.
Sempre della fascia mini premiato il gruppo contemporaneo: primo posto al balletto “Io non ho paura” che riceve “l’unanimitè” della giuria con il quale i giovanissimi talenti ottengono il privilegio di rappresentare la nostra nazione in Europa (l’unico gruppo di questa categoria in tutta Italia) in occasione del concorso che si terrà in Spagna.
Compongono il gruppo dei “mini”: Angela Serri, Keida Sqhuti, Carola Tagliente, Giorgia Lenoci, Carlotta Brunetti, Roberto Baccaro, Aurora Martelli, Rossella Nistri)
Il “bottino” si è ulteriormente arricchito domenica 11 marzo al “Gran Prix Festival Danza”, presso il “Politeama Vinelli” di Talsano (TA), dove la scuola ha ottenuto il primo premio con la coppia Gaia Goffredo e Renè Fiorella che hanno danzato sulle note della Primavera di Vivaldi.
Le due giovani promesse della danza si sono inoltre aggiudicati rispettivamente il secondo premio ed il terzo premio nella categoria solisti.
La scuola ottiene anche il primo premio sia nella categoria gruppi contemporanei medial (anni 13-17) con il balletto Lacrimosa, sia con il gruppo mini che ha danzato sulla musica di Bosso il balletto “Io non ho Paura”.
La redazione di FasanoLive augura a queste giovani promesse della danza un futuro radioso e ringrazia la scuola Pas de Deux per il suo contributo a migliorare la qualità della vita dei suoi allievi, che si riverbera inevitabilmente sull’intera comunità fasanese.