Spettacolo

Tra ironia e riflessioni, Peppe Barra e Nando Paone in scena con un particolare Don Chisciotte

Marzia Perrini
Don Chisciotte
Lo spettacolo "Don Chisciotte della Pignasecca" è andato in scena per la stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese
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Sesto appuntamento quello di ieri sera, 1 marzo, per la stagione di prosa organizzata dal Comune di Fasano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. È andato in scena, presso il teatro Kennedy, “Don Chisciotte della Pignasecca”, spettacolo con un riadattamento in chiave libera, moderna e ironica ad opera di Maurizio De Giovanni dal celebre romanzo di Miguel De Cervantes, per la regia di Alessandro Maggi.

La storia è ambientata nel caotico clima del secondo dopoguerra, in una Napoli distrutta ma sempre viva, asfissiata ancora da tre concetti: guerra, fame e sopravvivenza. Del testo originale rimangono i personaggi con le loro caratteristiche: il bizzarro hidalgo spagnolo, (Nando Paone) accompagnato dal suo fedele scudiero Sancho, molto più razionale e pragmatico (Peppe Barra). Spinto dalla passione per la lettura che lo ha indotto alla follia, l’eroe “senza macchia e senza paura” vuole rivivere di persona tutte le imprese eroiche che la letteratura gli ha suggerito, e intraprende un viaggio ai confini tra utopia e realtà, immerso in atmosfere cupe e grottesche, ma anche ironiche e bizzarre. I due vagano nella zona della Pignasecca, dove il protagonista viveva da bambino, alla ricerca di un antico tesoro di famiglia. Così si imbattono nei gestori di una locanda quasi fallita, nelle grinfie di un arrogante strozzino e in altra gente di paese, il tutto per mostrare quanto il mondo sia sempre attraversato da universali controversie che si fanno specchio della società contemporanea.

Alla fine, l’hidalgo spagnolo trova il suo tesoro, uno scrigno che gli ricorda il valore della fantasia e della memoria, unici veri gioielli della società. E dunque si lascia andare a profonde riflessioni sull’importanza della letteratura, della dignità, per la quale si dovrebbe anche donare la propria vita, ma anche, tra echi pirandelliani, sulla abissale differenza tra il sopravvivere e il vivere, che certamente non è un’arte per tutti.

Tra musica, passioni e riflessioni, in un quadro comico ma quasi di denuncia, è riuscito ad emergere l’intero cast, ironico al punto giusto.

venerdì 2 Marzo 2018

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