Spettacolo

Il ritorno in grande stile dei “Produttori di Broduei”

Barbara Castellano
Angelo Angelini e Alessandro Leogrande
Il divertente spettacolo, cavallo di battaglia della compagnia Glitter, è stato riproposto da un nuovo e frizzante cast
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«Un capolavoro satirico. Scioccante, oltraggioso, offensivo: l’ho amato dall’inizio alla fine». Così un critico recensisce la commedia prodotta da Bialystock e Bloom, protagonisti nonché “Produttori di Broduei” che ieri sera (venerdì 12 maggio) si sono nuovamente raccontati nell’omonimo spettacolo della Glitter sas animazione di Fasano sul palco del Teatro Sociale. “Nuovamente” perché già due anni fa la compagnia e scuola diretta da Teresa Cecere aveva messo in scena l’esilarante commedia musicale con il cast formato dalla “vecchia guardia”. Per questo remake di “Produttori di Broduei” -ispirato al film “The producers – Una gaia commedia neonazista” (2005) a sua volta tratto dalla pellicola “Per favore, non toccate le vecchiette” (1968, Mel Brooks)- alcuni sono stati sostituiti con un cast altrettanto incisivo che è riuscito ad appassionare il divertito pubblico. L’iniziativa rientra nel progetto, approvato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “Giovane bene collettivo – spazio per la creatività giovanile”, di cui Le Nove Muse è capofila e la Glitter sas animazione intrattenimento e spettacolo è membro attivo.

La trama è relativamente semplice, se nel concetto di relativamente semplice ammettiamo le avventure di Max Bialystock (Angelo Angelini si conferma perfetto in questo ruolo), produttore navigato a Broadway che per finanziare i suoi spettacoli si diverte con quelle che oggi chiameremmo cougar, e Leo Bloom, modesto contabile con un sogno nel cassetto: diventare produttore. Errata corrige: Bloom è un isterico contabile legato alla sua copertina di Linus e Alessandro Leogrande ha reso magnificamente le sue nevrosi. I due stringono una partnership per diventare ricchi producendo uno show costoso che si riveli il più clamoroso fail della storia del musical. Il peggior copione possibile è un’apologia di Hitler scritta da Franz Liebkind (bravissimo Tommaso Ancona), ma non basta. Perché per dirigere viene scelto Roger De Bris, ovviamente gay e -per una festa- in tacco 18. Applausi a scena aperta quindi per Michele Savoia, che torna sui palcoscenici di Fasano sempre trionfante, e per l’assistente ballerina Carmen Ghia (Nicola Cecere). Tra gli attori la bella Ulla (a firma della spumeggiante Simona Baccaro) che fa perdere la testa a ogni uomo in circolazione e intreccia una storia con Bloom. L’ensemble formato da Nunzia Abbracciavento (scenografa, costumista e coreografa), Miriam Convertini, Matteo Di Tano, Carlo Intini, Roberta Lisi, Davide Lombardi, Federica Sibilio ha arricchito ogni scena.

Lo show dei due produttori sarebbe dovuto essere un fiasco, avrebbe dovuto offendere tutti, ma l’unica cosa in cui ha fallito è stato raggiungere questo obiettivo. Allo stesso modo le gag ricche di battute a sfondo sessuale e gli stereotipi umani non sono mai stati offensivi, piuttosto sono stati “esorcizzati” dalle copiose e scroscianti risate provenienti dalla platea. «Scioccante, oltraggioso, offensivo: amato dall’inizio alla fine.

sabato 13 Maggio 2017

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