Un concerto che ha regalato emozioni variegate – grazie anche all'ottima musica scelta -, quello proposto ieri sera (14 marzo), dall’Accademia dei Cameristi di Bari, l’associazione presieduta da Mariarita Alfino. Sul palco del Teatro Sociale – nell’ambito della settima stagione concertistica dell’Accademia dei Cameristi, patrocinata dal ministero per i Beni e le attività culturali, dalla Regione Puglia e dal Comune di Fasano – si è esibito un trio di eccellenti maestri: Roberto Mansueto al violoncello, Maurizio Zaccaria al pianoforte e Alfredo Zamarra alla viola.
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In apertura il gioioso “Trio in si bemolle magg. op.11” di Ludwig van Beethoven, opera originariamente concepita nel 1798 per clarinetto, violoncello e pianoforte. Tre i tempi che lo compongono: “Allegro con brio”, “Adagio (mi bemolle maggiore)” e “Allegretto con variazioni”, il cui tema è stato tratto dall’aria "Pria ch’io l’impegni" dell’opera "L’amore marinaro" di J. Weigl.
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Successivamente un omaggio al pianista italiano naturalizzato tedesco Ferruccio Busoni, con l’esecuzione di due sue brevi opere: la struggente “Albumblatt in mi min. per viola e pianoforte” composta nel 1916 (eseguita da Zamarra e Zaccaria) e la briosa “Serenata in sol min. per violoncello e pianoforte op.34” composta nel 1882, eseguita ancora da Zaccaria accompagnato questa volta da Mansueto.
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Nella seconda parte di programma i musicisti hanno eseguito l’intenso “Trio in la min. op.114” scritto da Johannes Brahms nel 1891, composto di quattro sezioni (“Allegro”, “Adagio”, “Andantino grazioso” e “Allegro”). Nel bis la scelta è ricaduta sulla trascinante “Danza ungherese” sempre di Brahms.
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