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Palmariggi: «Cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri e residenti a Fasano»

La Redazione
Pier Francesco Palmariggi
La proposta è rivolta a tutte le amministrazioni pugliesi e arriva da cinque giovani consiglieri comunali e assessori tra le file del Coordinamento di ANCI Giovani Puglia
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La proposta è rivolta a tutte le amministrazioni pugliesi e arriva da cinque giovani consiglieri comunali e assessori tra le file del Coordinamento di ANCI Giovani Puglia: Elietta Noviello (Consigliere V Municipio del Comune di Bari), Pier Francesco Palmariggi (Consigliere Comunale del Comune di Fasano), Gabriella Azzollini (Assessore del Comune di Molfetta), Vittorio Presutto (Consigliere Comunale del Comune di Serracapriola) e Daniele Dalessandro (Consigliere Comunale del Comune di Cerignola), che hanno chiesto a Gianluca Vurchio, Coordinatore Regionale Anci Giovani, di inserire questa proposta all’ordine del giorno della prossima assemblea regionale.

L’iniziativa è un atto simbolico di grandissimo significato considerato l’attuale momento storico e si pone l’obiettivo di sensibilizzare le amministrazioni a conferire la cittadinanza onoraria ai minori nati nel territorio italiano da genitori stranieri e che lavorano, studiano e usufruiscono dei servizi nelle nostre città.

«Si tratta di un segnale importante e di grande valore. – spiega Pier Francesco PalmariggiÈ una scelta per mettere in pratica in ognuna delle nostre comunità i principi di inclusione e coesione sociale, stimolando le nuove generazioni al rispetto dei diritti di tutti. Sarò promotore di una mozione in merito nel prossimo Consiglio Comunale che avrà come oggetto: “A Fasano nessuno è straniero”. Siamo una terra di accoglienza per cultura millenaria, e noi giovani amministratori dobbiamo compiere il passo successivo per promuovere l’integrazione sociale ed economica di chi chiede di essere accolto nel nostro Paese per trovare qui la speranza nel futuro, speranza a cui qualunque cittadino del mondo ha diritto. Ciò vale ancora di più per i bambini sui quali non deve mai ricadere la colpa dei conflitti politici che quotidianamente ormai si scatenano su questi temi».

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri rappresenta una sfida importante per il futuro del nostro Paese e la politica in questo ha un ruolo determinante. Nella Convenzione Europea sulla Nazionalità firmata nel 1997 dagli Stati membri, ma ancora in attesa di essere ratificata da parte del nostro Paese, è previsto che ciascuno Stato faciliti, nell’ambito del diritto interno, l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul suo territorio e ivi residenti legalmente e abitualmente”. Così come l’articolo 3 della Costituzione italiana sancisce che “tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”: è per questo importante arrivare quanto prima alla votazione della legge di cittadinanza ferma al Senato (con le nuove fattispecie del Ius Soli Temperato e Ius Culturae), promuovendo nell’attesa, anche con atti simbolici come questo, l’eliminazione di ingiuste limitazioni (anche di carattere culturale) al godimento di diritti e facoltà nei confronti di persone che sin dalla loro nascita sono inserite nella vita civile e sociale del nostro Paese.

La proposta dei giovani amministratori, poi, potrà essere abbinata ad azioni molto concrete, come la diffusione delle informazioni relative all’iter di acquisizione della cittadinanza ai minorenni stranieri e alle loro famiglie residenti nel comune. Nell’ambito del Programma dell’UNICEF Internazionale “Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti”, infatti, anche l’UNICEF Italia ha già invitato ogni Comune d’Italia a farsi promotore di queste iniziative, riscontrando anche gli apprezzamenti del Presidente della Repubblica.

giovedì 28 Giugno 2018

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