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Comune vs Tricom: incomprensibile balletto di comunicati

La Redazione
Consiglio di Stato
Sulla decisione del Consiglio di Stato il Comune di Fasano e la Novares spa divulgano due comunicati stampa inconciliabili tra loro: serpeggia il sospetto di qualche non detto
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Il Comune di Fasano e Novares s.p.a. hanno divulgato due comunicati stampa a commento della decisione del Consiglio di Stato sull’istanza cautelare presentata dal Comune al fine di inibire gli effetti della sentenza di primo grado del Tar di Lecce con la quale si dichiarano illegittimi i provvedimenti assunti dall’amministrazione fasanese volti alla risoluzione anticipata del contratto di gestione dei tributi con la Tricom.

Ferma restando la decisione del Consiglio di Stato di fissare l’udienza di merito alla data del 12 luglio (si suppone, pertanto, che il Comune abbia rinunciato all’istanza di sospensione e che la Novare abbia trovato vantaggioso una fissazione anticipata, cioè in tempi più brevi, dell’udienza di merito), il paradosso è che, con riferimento alla gestione dei tributi fino alla data del 12 luglio, le contrapposte parti commentano quanto deciso in modo diametralmente opposto.

Nel comunicato dell’avvocatura comunale si legge “la parte appellata (Novares spa) si è anche impegnata, con dichiarazione resa a verbale, a non mettere in esecuzione, medio tempore, la sentenza del Tar Lecce appellata, sicché la sospensiva è stata abbinata al merito (essendo stata sostanzialmente assicurata, allo stato, la possibilità per il Comune di Fasano di continuare ad espletare le funzioni di gestione delle entrate tributarie tramite gli uffici interni)”.

A distanza di poche ore la Novares replica: “[…]Quindi, fino a quella data (12 luglio) e comunque fino alla decisione conclusiva del Consiglio di Stato, gli effetti della sentenza del TAR rimangono pienamente vigenti con l’ovvia conseguenza che il Comune, a tutto suo rischio, pericolo e responsabilità, ha operato dal giugno 2017 ad oggi e continua ad operare del tutto illegittimamente, con le ulteriori conseguenze che ben si possono immaginare anche in relazione alla validità degli atti e delle ingiunzioni emessi dall’Amministrazione verso i contribuenti.”

Non vi è dubbio che uno dei due non dice la verità!

In ogni caso, anche se a “mentire” fosse il Comune di Fasano e che in realtà non vi sia stato alcun accordo che gli consenta di continuare ad espletare le funzioni di gestione dei tributi, le affermazioni della Novares appaiono comunque prive di fondamento.

Va infatti ricordato che l’amministrazione ha l’obbligo di conformarsi alla sentenza di primo grado esecutiva e qualora non ottemperi alla statuizione, l’interessato (la Novares) può rivolgersi al giudice per l’ottemperanza della sentenza.

Nel giudizio di ottemperanza il giudice, accertata la violazione o l’elusione della sentenza invita l’amministrazione ad adempiere entro un certo tempo, scaduto il quale può addirittura sostituirsi ad essa, inviando un commissario ad acta che deliberi per suo conto.

Quindi la Novares, qualora lo volesse, possiede tutti gli strumenti per rientrare nel possesso del suo diritto e se non lo fa avrà i suoi buoni motivi, che non giustificano però il messaggio inutilmente allarmistico sulla validità e l’efficacia degli atti adottati nel frattempo dall’ufficio tributi del Comune.

sabato 17 Marzo 2018

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