Stamattina, giovedì 15 marzo, il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla istanza cautelare presentata dal Comune di Fasano per la sospensiva della sentenza con la quale il Tar di Lecce ha accolto il ricorso proposto dalle società Tricom e Novares spa avverso i provvedimenti con cui il Comune di Fasano ha stabilito unilateralmente la risoluzione anticipata del contratto di gestione dei tributi.
Dalle scarne notizie che trapelano sulla decisione (non è stata pubblicata alcuna nota ufficiale dell’avvocatura del Comune) si parla di un rinvio alla udienza di merito fissata per il 12 luglio 2018.
In realtà, in attesa di dati più certi, è possibile solo fare delle supposizioni in merito a quanto avvenuto oggi presso Palazzo Spada a Roma.
E’ necessario premettere che la sospensiva è nella disponibilità della parte appellante (in questo caso del Comune di Fasano) quindi se non è stata concessa o è stata respinta dal Collegio giudicante oppure il Comune ha rinunciato alla stessa. Non è nelle facoltà del giudice, cioè, ritenere opportuno esprimersi o meno sulla istanza.
Quindi il ventaglio di possibilità accoglie tre ipotesi:
1- Il Consiglio di Stato ha rigettato l’istanza presentata dal Comune, in questo caso però non avrebbe fissato alcuna data con l’ordinanza di rigetto.
2- Il Consiglio di Stato ha ritenuto misura cautelare adeguata, più della stessa sospensiva, la sollecita definizione del giudizio di merito, e ha fissato la data con ordinanza collegiale;
3- Se invece è stata fissata la data dell’udienza di merito, ma non risulta l’emissione di un’ordinanza (con tanto di numero e data), vuol dire che il Comune ha rinunciato alla sospensiva e, in accordo con l’altra parte ed il collegio giudicante, si è concordata una data per la definizione del merito a breve.
In questo caso, l’accordo di cui si parla circa la gestione dei tributi che, fino alla decisione di merito, resterebbe al Comune (benché tricom avrebbe il diritto di essere reintegrata in servizio in forza della sentenza esecutiva di I grado), risulterebbe solo dal verbale di udienza, mentre nel caso di decisione con ordinanza, dovrebbe risultare dal dispositivo dell’ordinanza stessa.