La campagna elettorale per le Politiche 2018 (che qualcuno ha definito la più brutta di sempre) è finita.
E’ finito il tempo delle promesse, spesso palesemente irrealizzabili, delle colpe, degli insulti, dei brogli, di una propaganda a volte non proprio politicamente corretta.
Gli italiani si sono espressi e le urne hanno partorito la loro volontà: se è molto chiaro “CHI” non vogliono, un po’ meno semplice è decifrare “COSA” credono possa rappresentare una soluzione alla deriva economica, sociale e morale della società.
Perché da queste elezioni vengono fuori politici vincitori e politici vinti, ma la somma delle volontà di tutti gli italiani non consegna alla nazione nessun vincitore; nessuno, cioè, che abbia la maggioranza per governare.
Ma questo è un problema che si affronterà fra qualche giorno, ora è il tempo della conta dei voti, di chi è dentro e di chi è fuori dal Parlamento.
A Fasano nessun plebiscito è stato riconosciuto dai cittadini ai “propri” candidati e al termine della tornata elettorale possiamo solo contare qualche sporadica rivincita, ma di fatto nessuno potrà fregiarsi del prestigioso titolo di Onorevole o Senatore.
Sarà per questo che non vi è stata la corsa alla spasmodica ricerca di una dichiarazione, di un’intervista, di un “commento a caldo” del risultato elettorale che ciascuno ha ottenuto.
Qualche riflessione è stata espressa dai candidati sui social.
Il primo commento che sicuramente tutti avranno avuto la curiosità di leggere, sarà stato quello del vincitore morale di questa campagna anche se non candidato, cioè Raffaele Trisciuzzi: il suo partito fa cappotto in Puglia, vince dunque anche a Fasano (nonostante i nomi non particolarmente altisonanti delle candidate) e lui, oltre a ringraziare per la fiducia accordata al movimento, scrive: “Oggi ė finalmente già un altro giorno, abbiamo a disposizione risorse nuove, persone nuove, c’ė stato un rinnovamento ma il sogno ė antico, quello della Sovranità Popolare”.
Altra riflessione che probabilmente tutti aspettano di conoscere è quella del candidato del PD Fabiano Amati che in questa campagna elettorale paga sicuramente le colpe di una rovinosa sconfitta del suo partito, ma che tutto sommato anche il suo personale 24%, ottenuto in casa, non basta ad esimerlo (forse) da qualche responsabilità. Sulla sua bacheca non ci sono, però, suoi commenti; si possono tuttavia leggere le esternazioni di una sostenitrice che derubrica il “voto di protesta” (cioè quello che gli elettori hanno attribuito ai pentastellati) a mera “moda”.
Antonio Scianaro, forte dei suoi 2.000 voti presi con un partito (la Lega) che certamente non facilita il lavoro di un candidato meridionale, lascia sul suo profilo social un messaggio nel quale, in modo molto conciso, ringrazia in primis Matteo Salvini e dopo “tutti gli elettori che hanno contribuito a questo straordinario risultato…!”.
Grazia Neglia, candidata di Fratelli d’Italia, sulla propria pagina Facebook ringrazia chi l’ha sostenuta in questa campagna elettorale e si congratula con il suo amico di partito Marcello Gemmato che è stato eletto alla Camera dei Deputati anche grazie alla fiducia che i suoi elettori le hanno voluto dare.
Infine, Biagio Grassi, candidato di Potere al Popolo, ammette la sconfitta ma evidenzia che per essere la prima volta che il suo partito partecipa ad una competizione elettorale, tutto sommato non è andata poi così male.
Noi auguriamo a tutti coloro che hanno impegnato forze ed energie in questa difficile campagna elettorale, di non riporre i programmi e le idee in un cassetto da riaprire solo alle prossime elezioni.
La politica non si improvvisa, ma è il risultato di un paziente impegno che se profuso costantemente e con onestà intellettuale, prima o poi dà i suoi frutti.