Il comitato spontaneo, costituitosi pochi giorni fa per la difesa dell'ospedale "Umberto I" di Fasano, è sceso ieri in piazza Ciaia (occuoando l'androne del Municipio) per inscenare una seconda protesta. Complice anche la numerosa presenza di genitori e di bambini per il giovedì di Carnevale, nei pressi di Palazzo di Città si sono ritrovati un centinaio di fasanesi guidati nella protesta da Enzo Scarafile. Così come un paio di settimane fa dinanzi all'ingresso del nosocomio fasanese (leggi QUI), anche ieri sono state urlate frasi di protesta nei confronti del Governo regionale per la chiusura dell'ospedale "Umberto I". Proprio perché la protesta andrebbe fatta contro la Regione Puglia, sarebbe il caso di organizzare un sit-in a Bari e non in centro a Fasano, visto che l'Amministrazione comunale nulla può fare per una decisione ormai presa e messa in atto.
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È chiaro ormai, che nulla si può più fare: il blocco dei ricoveri è attivo dal 22 febbraio scorso ed è palese il fatto che il comitato spontaneo sia nato troppo tardi: probabilmente, queste proteste sarebbero state utili qualche anno fa, ora il dato è tratto. Va elogiata, comunque, la volontà di alcune decine di fasanesi vogliosi di difendere la struttura sanitaria locale e l'indifferenza della stragrande maggioranza, invece, conferma che nessuno ha più speranze. Quelle non mancano sicuramente nei confronti del nuovo nosocomio che sorgerà tra qualche anno nel territorio tra Monopoli e Fasano.
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Il comitato spontaneo non si dà per vinto ed è pronto ad organizzare una nuova protesta e qualcuno pensa di occupare tutte le strade della città e la strada statale, con tutte le conseguenze penali del caso.
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Per quanto riguarda un sit-in a Bari occorre tenere presente che anche gli ostunesi hanno in mente di farlo.Speriamo che non avvenga lo stesso giorno.Per quel che riguarda la protesta,in questi ultimi anni abbiamo continuato ad abituarci a un crescendo di rapine,abbiamo raramente alzato la voce,ci siamo guardati in giro cercando rassicurazioni per qualcosa da evitare.Va,comunque, elogiata la volontà di quelli(ancora pochi)che avevano voglia di amare e difendere,pur fuori tempo,anche i nostri diritti,quelli della città più popolosa della provincia,ma non l’indifferenza della stragrande maggioranza che insieme a intrighi politici ci ha fatto perdere tutti e tutto.