«Via Giardinelli, facciamo chiarezza: se il consigliere dei Circoli Nuova Fasano Antonio Scianaro si fosse informato sui lavori, anziché parlare a vanvera, non avrebbe diffuso confusione né ipotesi non realistiche, che presenta come dati di fatto». Esordisce così l’assessore Annarita Angelini al comunicato-accusa che l’ex consigliere regionale ha rivolto all’Amministrazione comunale sui lavori in corso di rifacimento asfalto in via Giardinelli (leggi QUI). Scianaro afferma che i lavori sono fatti in maniera approssimativa.
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«Il rifacimento dell’asfalto di via Giardinelli – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici – è in corso d’opera, come si può vedere dalle foto allegate, o semplicemente passando sul posto. Abbiamo scelto di dividere il cantiere in due zone, dato il traffico in via Giardinelli e la presenza del mercato settimanale. Cominciare dal tratto superiore ci permette di contenere il disagio per i commercianti ambulanti che, in questo modo, potranno tenere il mercato settimanale già da mercoledì prossimo. Da lunedì, infatti, si stenderà il “tappetino di usura” che è l’ultimo strato previsto per il completamento di questo tratto».
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E prosegue: «Rispetto al progetto originario, è stata aggiunta la stesura del tappetino per uno spessore di tre centimetri anche nelle intersezioni viarie e, inoltre, porzioni di strada interessate da rattoppi degli anni passati, che superano di diversi centimetri le lavorazioni previste dal bando e dal contratto. Durante la fase di cantiere, inoltre, sono emerse delle condizioni del fondo stradale che, in diversi tratti hanno evidenziato un limite di intervento minore rispetto alle previsioni, come da foto allegate. Tutte queste misurazioni e lavorazioni saranno compensate dagli interventi aggiuntivi prima descritti».
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Quindi, sostiene l’assessore Angelini, «non c’è stato alcun “risparmio” nell’uso dei materiali in funzione della realizzazione delle piste ciclabili, che l’Amministrazione prevede nelle arterie interessate dai lavori, come scrive Scianaro. Il progetto, che non rincorre una paventata “moda "delle piste ciclabili" è, al contrario, un segno tangibile di civiltà e cultura della mobilità sostenibile, che il nostro territorio non può più permettersi di rimandare, dato il forte ritardo che le amministrazioni precedenti, hanno accumulato, non riuscendo a prevederne i vantaggi».
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