Cultura

Al “da Vinci”, Andrea Marcolongo e l’eroismo a misura di ogni essere umano

Marzia Perrini
Andrea Marcolongo
La scrittrice ha presentato il suo nuovo libro "La misura eroica" intervistata dagli alunni della sezione classica del del "da Vinci"
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Chi l’ha detto che la paura debba essere un sentimento di cui vergognarsi? Che il fallimento debba essere ragione di sconforto? Che può considerarsi “eroe” solo colui che vince tutte le sfide? E, soprattutto, chi l’ha detto che le lingue classiche sono lingue morte?

A distanza di un anno e mezzo Andrea Marcolongo, laureata in Lettere Classiche e scrittrice di professione, è tornata a Fasano per parlare ancora una volta della lingua greca nella sua appassionante complessità e contemporaneità. Dopo il primo libro (“La lingua geniale – nove ragioni per amare il greco”) divenuto un vero e proprio caso editoriale, l’autrice ha presentato nella mattinata di ieri, 4 maggio, in un incontro organizzato dall’associazione Presidi del libro presso l’auditorium dell’I.I.S.S. “L. da Vinci”, il suo secondo libro, che sta registrando lo stesso successo: “La misura eroica”, edito Mondadori.

Con esso parla del greco, di se stessa, di noi e della nostra epoca, servendosi del suo amato mito degli Argonauti di Apollonio Rodio, che, si narra, furono i primi in assoluto a salpare, con la loro nave Argo. E ancora analizza la difficoltà e il bisogno che gli esseri umani hanno di poter fallire, di lasciarsi andare, e lasciare andare, ma anche e soprattutto di amare, attraverso i due complessi personaggi di Giasone e Medea, che troppo spesso vengono incatenati in banali stereotipi senza che ne si colga la loro vera essenza: quella di un eroe che ha trovato il coraggio di amare e di partire verso l’ignoto e quella di una donna che incarna tutte le possibili sfumature di femminilità greca, dalla moglie, all’amante, alla seduttrice, alla ragazza fragile.

La mattinata è stata aperta dai ragazzi della sezione classica con un breve estratto del lavoro presentato per la Giornata Nazionale della Lingua Greca, avente come tema quello delle sirene, che hanno recitato versi (in italiano e inglese) e danzato sulle note de “Le sirene” di Capossela e “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” di Gazzè, stregando come solo un canto di sirena riesce a fare.

L’intervista all’autrice, dimostratasi ancora una volta umile, semplice e diretta, è poi stata corale e interamente a cura delle domande degli alunni. Proprio in loro la Marcolongo ha affermato di vedere l’ultima speranza del nostro paese, incitandoli a non accettare insulti come “incapaci” o “figli del cellulare”. E ha sottolineato più volte quanto sia importante anche fallire (grande tabù di questa società), così come provare dolore e essere contenti della propria felicità, per maturare continuamente, nel senso etimologico del termine, quindi “mettersi a frutto”, “diventare buoni”. La misura eroica sta proprio lì, nel viaggio, specialmente interiore, poiché «l’importante è essere sempre centrati dentro se stessi», che Giasone e gli Argonauti compiono da giovani e inesperti, e grazie al quale trovano il coraggio, l’eroismo che appartiene a ogni essere umano e non solo a chi arriva primo.

sabato 5 Maggio 2018

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