Cultura

Giorgia Lepore e il suo nuovo romanzo “Il compimento è la pioggia”, tra rigore scientifico e magia

Marzia Perrini
Giorgia Lepore
La docente dell'I.I.S.S. "L. da Vinci" ha pubblicato, lo scorso 21 marzo, un nuovo romanzo noir, che segue i due precedenti
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È ormai giunta alla quarta pubblicazione l’archeologa e storica dell’arte Giorgia Lepore, docente presso il liceo “L. da Vinci” e residente a Martina Franca. Autrice di noir e di romanzo storico d’esordio “L’abitudine al sangue”, ha vinto nello scorso mese di agosto il prestigioso premio “Romiti”, è ormai conosciuta a livello nazionale e fin da subito ha ottenuto un riscontro molto positivo da parte della critica.

“Il compimento è la pioggia” è il titolo del suo terzo noir, edito E/O, che si affianca a “I figli sono pezzi di cuore” e “Angelo che sei il mio custode”, serie caratterizzata dall’enigmatica figura dell’ispettore Gerri Esposito sempre con nuovi casi da risolvere. Il libro, uscito e presentato in prima nazionale presso il Palazzo Ducale di Martina Franca lo scorso 21 marzo, è ambientato in Puglia come i primi due, precisamente in un’intima Bari vecchia che l’autrice stessa ha dichiarato di amare e di conoscere molto bene. Proprio in una piccola casa del centro storico viene trovata morta una ragazza di poco più di vent’anni, con una scena del delitto che si complica per le tracce di due bambini che sembrano essere svaniti nel nulla. L’intera vicenda si snoda nell’arco di pochi giorni, dal 6 dicembre, dedicato ai festeggiamenti in onore di San Nicola, all’Epifania: sono giorni freddissimi in cui la Puglia è investita da un’ondata di neve che successivamente lascerà spazio alla pioggia. L’autrice, appassionata di meteorologia, ha dichiarato che la straordinaria nevicata del gennaio 2017 è stata una fonte di ispirazione. Dunque in questo preciso intervallo temporale e in uno spazio ben circoscritto, ancora una volta l’ispettore Gerri Esposito è costretto a tornare indietro, a fare luce sulla sua infanzia violata e a recuperare in qualche modo parte dei ricordi perduti.

Il tutto è raccontato con una particolare padronanza della scrittura, evidente fin dalle prime pagine, che nulla toglie alla fluidità narrativa, e che mescola il rigore scientifico dell’indagine e della descrizione di luoghi alla componente magica e popolare, già presente nel precedente romanzo.

lunedì 26 Marzo 2018

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