Liceo ‘da Vinci’

La Cina e il Brasile si raccontano agli studenti: Adriano e Wuan ospiti al liceo per sei settimane

Rosachiara Monopoli
Lezioni interculturali
La scuola fasanese ha preso parte al programma dell' AIESEC, associazione nata nel 1948 per facilitare lo scambio culturale tra i giovani
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Domenica 4 marzo, dopo la consueta cena di saluto e tra gli abbracci già un po’ nostalgici che seguono le esperienze significative, si é conclusa la permanenza di Adriano Poiano (San Paolo, Brasile) e Wuan Xin (Pechino, Cina) al liceo ‘da Vinci’ di Fasano.

Da quest’anno infatti la scuola ha aderito al programma dell’ AIESEC. L’organizzazione, nata nel 1948, all’indomani della seconda guerra mondiale, fu fondata da un gruppo di giovani motivati a far sì che l’orrore dell’abbrutimento umano non potesse ripetersi. Ancora oggi l’ AIESEC opera in molte parti del mondo (la sede centrale é a Rotterdam, quella italiana a Milano) con l’obiettivo, sempre di lampante attualità, di facilitare lo scambio culturale e la conoscenza reciproca, base di valori come la tolleranza e il rispetto delle differenze. Ogni anno i global volunteers, di età comprese fra i 18 e i 30 anni, possono trascorrere un periodo tra le 6 e le 8 settimane in un paese straniero, svolgendo tirocinio in un’azienda o prestando servizio in una scuola, come hanno fatto Adriano e Wuan.

Il progetto, convenzionato con il MIUR (che permette ai ragazzi di affrontare il viaggio riducendo al minimo le spese) ha portato in queste settimane 50 ragazzi in Puglia, provenienti dalle più varie parti del mondo, dallo Shri Lanka alla Georgia, e potrebbe permettere ad alcuni ragazzi fasanesi (che certifichino, grazie ad un colloquio, di possedere un buon livello di conoscenza della lingua inglese) di diventare testimoni della nostra cultura in altre parti del mondo.

In queste settimane Adriano e Wuan, ospiti di due studenti, hanno condiviso diverse ore con le classi seconde e quarte e con alcune sezioni del professionale femminile. I ragazzi hanno parlato di cibo, musica, cultura, hanno indossato gli abiti tipici cinesi e imparato espressioni tipiche brasiliane.

Perché “Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo con un nostro fratello, poniamo fine a ogni conflitto. Ecco, questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno” (Paulo Coelho). E anche se utopico, anche se in controtendenza con i risultati degli ultimi voti, é questo che la scuola dovrebbe insegnare.

mercoledì 7 Marzo 2018

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