Fasano musica

Inaugurata la 35^ stagione di Fasano musica con Emanuele Arciuli e l’Orchestra Metropolitana di Bari

Marzia Perrini
Il concerto
Dopo l'annullamento del concerto di Battiato è stata inaugurata ieri, 17 novembre, la 35esima stagione concertistica
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È stata inaugurata ieri, 17 novembre, la 35esima edizionendella stagione concertistica di “Fasano musica”, come sempre presso il teatronKennedy. Protagonista del primonappuntamento si è mostrata l’Orchestra Metropolitana di Bari, sotto landirezione di Bruno Aprea e con la partecipazione di Emanuele Arciuli come solistanal pianoforte, entrambi di notevolissima fama.

A prendere parola per prima è stata Mariolina Castellaneta,npresidente del sodalizio, che ha cominciato annunciando la data sostitutiva alnconcerto di Battiato (14 dicembre, Sergio Cammariere e la sua band), lasciandonpoi spazio al docente di Storia della musica Matteo Summa. Questi ha fornitoninformazioni di carattere tecnico, ma anche aneddoti e analisi dettagliatenriguardo i brani del programma, rivestendo un ruolo fondamentale nel catturarenla curiosità del pubblico ed introdurlo al concerto.

Dunque la serata si è divisa in due, poiché due sono stati inpezzi eseguiti: il Concerto in Fa per pianoforte e orchestra di G. Gershwin enla Sinfonia op. 90 n. 4 di Mendelssohn. Il primo appartiene all’inizio del ‘900:nGershwin fu il protagonista della linea americana dell’epoca, come illustratonda Summa, e portò il jazz nelle grandi sale da concerto. Il Concerto in Fa sindivide in tre movimenti: un allegro iniziale, un adagio e un rondò finalenvirtuosistico, molto contrastanti fra di essi. È emersa, oltre alla chiaraninfluenza statunitense, una particolare sinergia tra pianoforte e orchestra, inncui il primo riusciva a prevalere ma si faceva completare sempre dalla seconda,ned è emersa anche la grande bravura del direttore Bruno Aprea, completamentenimmerso nella musica. Al termine di esso Emanuele Arciuli ha eseguito un bisncon una tranquilla “Quiet now” di Bill Evans.

La Sinfonia di Mendelsshon è invece un vero e proprio innonall’Italia: appartenente all’ Ottocento, fu scritta dal compositore proprio anseguito di un viaggio nel Bel Paese in cui era stato profondamente colpito danRoma, Firenze, Napoli o Venezia. È divisa in quattro tempi: allegro,nadagio, moderato e in salterello e ben riconoscibili sono state le sonoritànitaliane, assieme a continui e potenti crescendo e una polifonia in alcuninpunti ben definita.

Grazie alla bravura dei musicisti e del direttore, il primondei 16 appuntamenti si è concluso nel migliore dei modi, e nonostante le grandinaspettative deluse nell’iniziare con Franco Battiato, gravemente infortunato,nla serata si è rivelata in egual modo convincente e molto interessante.

sabato 18 Novembre 2017

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