Cultura

Angela Taraborrelli: «Per essere un paese aperto bisogna porre alcuni limiti»

Madia Lucia Colucci
"Migrazione e integrazione" - Villa Minareto
Alla conferenza su "Migrazione e integrazione" don Gino Copertino intervista Angela Taraborrelli
scrivi un commento 35

Si è tenuto ieri, venerdì 18 agosto, un incontro con l’ex insegnante di Teorie politiche e cosmopolitismo all’Università Sapienza di Roma, Angela Taraborrelli, dove attualmente svolge attività di ricerca con il gruppo di Filosofia politica. Si occupa di filosofia politica moderna e contemporanea e ha scritto saggi su Hobbes, More, Locke, Shaftesbury, Kant, Arendt, Nussbaum. È curatrice del volume “Scritti politici e morali di Shaftesbury” (Utet, 2007) ed autrice dei libri “Il cosmopolitismo contemporaneo” (Laterza 2011) e “Contemporary.

Nello «scenario meraviglioso – come lo ha definito la Taraborrelli – nel senso etimologico del termine» di Villa Minareto, la docente è stata intervistata da don Gino Copertino, docente di Sacra scrittura alla facoltà Teologica pugliese dell’istituto superiore di Scienze religiose “San Lorenzo da Brindisi”, nonché parroco della chiesa “Trullo del Signore” a Selva di Fasano.

L’appuntamento, ad ingresso libero, rientra in “Selva In Festival. Culture-Arti-Paesaggi”, la rassegna estiva di appuntamenti teatrali, musicali, letterari ed artistici messa a punto dal Comune di Fasano, ideata e curata dallo scrittore-archeologo Vito Bianchi in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese e, per questa iniziativa, con la locale associazione “Presidio del libro”, presieduta da Annamaria Toma.

Una preghiera ha introdotto la conferenza sul tema “Migrazione e integrazione”, per poi proseguire con il dibattito, costruito sotto forma di intervista, che ha interessato i presenti che si sono dimostrati partecipi sia durante la conferenza che al termine di questa, quando alla Taraborrelli sono state poste domande di diverso genere, nate spontaneamente dalla curiosità e dallo spirito polemico del pubblico.

La differenza tra la multietnicità e il multiculturalismo ha rappresentato l’argomento di discussione principale intorno al quale il dibattito è stato costruito. Se essere una società multietnica equivale ad accogliere nello stesso paese più etnie unite però dalla stessa cultura; essere una società multiculturale vale a dire inglobare differenti etnie in un unico luogo, mantenendo ognuna la propria cultura.

La docente di filosofia ha fatto notare che se preservare la diversità, la pluralità, la specificità di ogni etnia è sicuramente positivo in quanto fa crescere il territorio e le persone che lo abitano, questo diventa dannoso quando si crea un separatismo spaziale, dunque vengono a crearsi quartieri divisi e quasi privi di contatti tra di loro.

Il nostro obiettivo, in qualità di nazione che accoglie il prossimo, dovrebbe essere quello di integrare senza azzerare la cultura dell’altro ma rispettandola. Un punto fondamentale del pensiero della Taraborrelli, in cui la docente crede fermamente, sta nel dover imporre delle regole base per concedere la cittadinanza agli immigrati: che i nostri principi vengano riconosciuti, rispettati e condivisi dal nuovo cittadino.

Facendo riferimento ai diversi sistemi di inclusione adottati dagli stati nel corso degli anni, bisognerebbe crearne uno ad hoc per l’Italia per far sì che quella che oggi viene definita “emergenza” diventi un’accoglienza controllata e regolarizzata. Ogni individuo, per diventare un nuovo cittadino del nostro stato, dovrebbe mostrare un interesse reale nel diventarlo e una conoscenza base di cultura pubblica (conoscenza della lingua, delle leggi, delle tradizioni).

Le tematiche di cui ha parlato ieri Angela Taraborrelli sono il risultato di studi di filosofia politica, infatti, durante la conferenza, si è fatto riferimento a Kant ed il diritto di visita, dunque il diritto di proporsi come membri di una comunità, a Husserl e le monadi con le finestre, ricollegandosi al discorso dei confini porosi che gli stati dovrebbero avere.

La conferenza, che ha smosso la curiosità, l’interesse e i pensieri dei presenti, è stata conclusa da Vito Bianchi che ha ringraziato il pubblico e soprattutto i due protagonisti della serata, don Gino Copertino e Angela Taraborrelli, ricordando, infine, i prossimi appuntamenti con “Selva in Festival. Culture-Arti-Paesaggi”.

sabato 19 Agosto 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti