Saggio "Le nove muse"

Tutti i colori della musica al teatro sociale con “Le nove muse”

Rosachiara Monopoli
Saggio conclusivo accademia "Nove muse"
Gli alunni dell'accademia musicale "Le nove muse" hanno portato in scena la quarta edizione del saggio di fine anno ieri sera al Teatro Sociale di Fasano
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La musica si è librata in tutte le sue sfaccettature ed ha espresso tutti i suoi volti ieri sera, 18 giugno 2017, al Teatro Sociale di Fasano, in occasione della quarta edizione del saggio di fine anno dell’ accademia musicale “Le nove muse” con sede e sala prove attrezzata a ZonaSound (zona industriale nord della città).

Tutti i volti della musica, appunto, impersonati in circa 40 allievi di ogni età per uno spettacolo che ha saputo intrattenere e coinvolgere il pubblico per più di tre ore, spaziando dal genere classico (tema “Primavera” di Vivaldi, “Valzer delle candele”, “Piccola Sonatina”), al gospel tradizionale “When the saints go marching in” (in apertura), agli ultimi tormentoni con “Sofia” (Alvaro Soler), “Vietato morire” (Ermal Meta), “Occidentali’s karma” (Francesco Gabbani), “Lost on you” (LP), “Wake me up” (Green Day) e molti altri che hanno scatenato gli applausi e l’apprezzamento del pubblico, al sempre divertente Bennato con “L’isola che non c’è” e “Peter Pan”. Il tutto passando per alcuni medley e accostamenti riusciti “Pinkpanter + Marcia imperiale”, “Cocaine (Eric Clapton) + Smoke on the water (Deep Purple)” e proponendo alcuni classici senza tempo tra i quali “Wonderwall” (Oasis) e “Sunday bloody sunday” (U2).

Bambini e ragazzi hanno calcato il palcoscenico esibendosi con bravura, emozione e rara ironia, e hanno dimostrato di saper suonare chitarra acustica ed elettrica, basso, batteria, tastiera e di saper cantare magistralmente.

A chiudere la serata (condotta dagli appasionati Amalia Di Leo e e Domenico Demy Di Tano, presidente e vicepresidente dell’associazione “Le nove muse”), la consegna di attestati per i ragazzi e di targhe speciali (onore al merito) per gli insegnanti, in grado di accompagnare con competenza, discrezione e sensibilità i giovani allievi e di trasmettere loro l’amore per quello che Oscar Wilde definiva “il genere di arte perfetto”: la musica.

lunedì 19 Giugno 2017

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