Cultura

Giro d’Italia: quando la quarta tappa della 79ª “corsa rosa” passava da Montalbano

Massimo Vinale
A.D. 1996: la quarta tappa del Giro d'Italia passa da Montalbano.
È mercoledì 22 maggio 1996. Al piccolo trotto, i 162 corridori delle 18 squadre partecipanti al Giro spingono sui pedali ad una media di 33 km/h
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Ci siamo! Il LXXIX Giro d’Italia è partito. Al suo primo centenario mancano 21 anni. Nulla manca, invece, per celebrare i 100 anni delle Olimpiadi moderne. Non a caso la corsa a tappe ha preso il via dalla Grecia. Il prossimo 9 giugno sapremo chi indosserà, definitivamente, la maglia rosa di un Giro che non mancherà di pedalare anche sull’asfalto svizzero e francese. A raccontare le gesta dei campioni del pedale, per il quarto anno consecutivo, è la Fininvest di Silvio Berlusconi, con tanto di trasmissioni spalmate sull’intera giornata. Alle 10,30 si comincia con “l’Italia del Giro”. Alle ore 15,00, con collegamento in diretta dal circuito, Italia 1 presenta la trasmissione ammiraglia della giornata sportiva. Alle 17,00 è “Studio Tappa” a commentare, a caldo, gli sprint di Mario Cipollini, le scalate di Enrico Zaina e la classe di Pavel Tonkov. Alle 22,30 tocca a “Girosera” analizzare la tappa del giorno e a presentare quella successiva. Trenta minuti dopo la mezzanotte, quasi fosse una compieta, per i più nottambuli, c’è l’ampia sintesi di “Italia 1 Sport”.

I tanti appassionati di ciclismo, però, mal sopportano l’idea di non poter più seguire sui canali RAI le 22 tappe del 79° Giro d’Italia, nonostante l’odiato canone tv. A mitigare tanta amarezza c’è, tuttavia, la voce e il volto di Davide De Zan, figlio del mitico Adriano (storico giornalista RAI, commentatore del Giro, ndr). Sta di fatto che sabato 18 maggio, oltre l’azzurro dell’Adriatico, si è corsa la prima tappa del Giro d’Italia. Il motivo, come anticipato, è presto detto: nel 1896, ad Atene, per iniziativa del barone Pierre de Coubertin, si svolse la prima edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna. Tra sabato 18 e lunedì 20 maggio, la storia plurimillenaria dell’Ellade ha accolto tre tappe del LXXIX Giro d’Italia. La Federciclismo, tuttavia, in onore degli antichi “Giochi di Olimpia”, ha ritenuto di dover assegnare sul territorio italiano il “Gran Premio del Centenario”. A vent’anni esatti dal mondiale che vide Freddy Maertens tagliare, per primo, il traguardo di Montalbano davanti a Francesco Moser (cfr. Social Politik n. 36), la Federazione ha tracciato sullo stesso lucido asfalto il traguardo del “Gran Premio del Centenario”, che ammonta a 10 milioni di lire. Non il caso, dunque, ha voluto che la Federazione Ciclistica Italiana, invertendo il circuito del 1976, celebrasse il barone de Coubertin proprio a Montalbano, con tanto di tabellone orizzontale ad evidenziare l’olimpica meta.

La tappa, come già osservato, presenta lo stesso circuito dei mondiali del ’76. Stavolta, però, per un totale di quattro giri, si parte da Ostuni; si prosegue in direzione Montalbano e Speziale, lungo la SS 16; si sale a Cisternino, dall’incrocio con la strada provinciale; si attraversa l’abitato di uno dei 100 borghi più belli d’Italia e si pedala verso Casalini, per fare, quindi, ritorno nella Città Bianca. In viale Pola è previsto l’arrivo, oltre che la partenza della IV^ tappa del Giro d’Italia. Trentasei km di asfalto appena rifatto dalla Provincia di Brindisi e dai Comuni di Ostuni, Fasano e Cisternino è un grande segno di attenzione che il territorio manifesta nei confronti della “corsa rosa”. Persino la Gazzetta dello Sport di giovedì 23 maggio 1996, a pagina 33, ha modo di registrare tanta accoglienza. Fra i trulli, gli ulivi e i vigneti di Puglia si contenderanno la tappa corridori del calibro di Abraham Olano, Evgenij Berzin, Sergei Ouchakov, Claudio Chiappucci, Gianni Bugno, Silvio Martinello e i citati Mario Cipollini ed Enrico Zaina.

Partiti! È mercoledì 22 maggio 1996. Al piccolo trotto, i 162 corridori delle 18 squadre partecipanti al Giro spingono sui pedali ad una media di 33 km/h, almeno per la prima ora di corsa. I primi attacchi alla testa del gruppo sono portati dai vari Ouchakov, Jaskula, Zanini e, soprattutto, Zaina, Ugrumov, Berzin, Faresin e Chiappucci. Olano, attentissimo, risponde colpo sul colpo, anche se non sembra nella sua giornata migliore. Dopo i primi due giri, il ritmo della corsa aumenta fino a toccare i 41 km/h. Intanto, al primo giro, Fabrizio Guidi, tra i trulli di Cisternino, vince “l’Intergiro”; mentre Mirko Crepaldi, al secondo, si aggiudica il “Premio Lotteria”. Al terzo giro, ancora tra i “miti di pietra”, l’unico “Gran Premio della Montagna” lo conquista Rodolfo Massi.

Prima del traguardo finale, nella terra del Dolmen resta da assegnare il “Gran Premio del Centenario”. Subito dopo la Casa Cantoniera, i velocisti pedalano al coperto; mentre “gli Stachanov del pedale” onorano Pierre de Coubertin attaccando il traguardo del “Gran Premio del Centenario”. Nella valle argentata degli ulivi secolari, acclamato dai tanti tifosi e appassionati, tra i quali l’indimenticato amico Giuseppe Zaccaria, taglia per primo il “traguardo olimpico” Sergei Ouchakov, la cui corsa non manca di aggredire il lungo rettilineo della SS che porta a Cisternino. Le salite della Gravina, al IV e ultimo giro, risultano proibitive per chi non conosce la fatica della scalata. Zaina e Zanini avvertono l’opportunità e tentano di staccare il gruppo. Ouchakov, erede della tradizione di Aleksey Grigor’evic Stachanov, non molla e segue a ruota, galvanizzato com’è dal “Gran Premio del Centenario”. Silvio Martinello, in gran forma, resta agganciato ai fuggitivi, anche se il gruppo guadagna metri. In testa si rivede Gianni Bugno. I commentatori TV non escludono un arrivo in volata ad alta velocità.

Mario Cipollini, resta al coperto senza forzare i pedali; ha modo, perciò, di apprezzare le fitte trame dei muretti a secco dell’ultima Murgia. Le ruote della sua bici non girano come vorrebbe; ma rimane nel gruppo. Superata via Fasano, la corsa prosegue in direzione Casalini. Le due ruote scorgono la cinta muraria della Città Bianca, ormai a 10 km. Sul rettilineo di viale Pola, Silvio Martinello, già in maglia rosa, vede il traguardo; ma non ha fatto i conti con il redivivo compagno di squadra (della Saeco, ndr) Mario Cipollini. Super Mario, appena annusato l’odore dell’arrivo, da vero “Re Leone”, scatta, felino alla velocità di 47km/h, bruciando sul traguardo Martinello e Guidi, giunti, rispettivamente, secondo e terzo.

Fin qui la cronaca sportiva. La storia del Giro racconta, invece, che il campione russo Pavel Tonkov indosserà la maglia rosa del 79° Giro d’Italia. Nel 2017 la “corsa rosa” ha compiuto 100 anni. Oggi, 12 maggio, le due ruote del centenario, per la VII^ tappa del Giro, torneranno a scaldare i tubolari sui colli di Cisternino e Locorotondo, per giungere, al traguardo, tra i trulli di Alberobello. Sulle strade della Penisola, i 195 corridori stanno sfidando anche la sorte pur di indossare la maglia rosa del centenario e onorare l’iride senza tempo di Michele Scarponi; vincitore del Giro d’Italia nel 2011, la cui corsa è terminata lo scorso 22 aprile, sulla strade di Filottrano.

venerdì 12 Maggio 2017

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