Cultura

La Macchina del Tempo, Settembre 1965

Dino Cassone
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Amintore Fanfani
La grande stagione del Teatro Sociale di Fasano; Fanfani è il primo presidente Onu, Visconti vince finalmente il Festival di Venezia e "Il mondo" di Jimmy Fontana domina le classifiche / VIDEO E FOTO
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Sul numero di “Eco del Sud” datato settembre 1965, un tale Prouvaire racconta la storia di una delle istituzioni di Fasano, il Teatro Sociale, analizzandone gli spettacoli da esso proposto in cartellone nell’immediato dopoguerra. Gusti che riflettono quelli della popolazione, certo, ma anche di chi allora gestiva quel “contenitore culturale”. Curioso e doveroso quindi un raffronto. Tempi che cambiano? «L’attività del teatro sociale – si legge –, per molti decenni, cioè sino a quando esso rimase come l’avevano voluto i fondatori, e non andò purtroppo trasformato in peggio, per essere adibito anche a cinematografo, fu piuttosto rigogliosa. Fasano, trovandosi nel mezzo della zona triangolare avente per poli Bari, Brindisi e Taranto esercitava attrazione in buone compagnie di passaggio e poté gustare spettacoli decorosi e godere di attori di gran giro. (…) Passarono allora sul palco tutti i drammi e le commedie che andavano per la maggiore. Gli spettacoli più frequenti erano quelli di prosa, da “Romanzo di un giovane povero” a “Le due orfanelle”, da “Amleto” a “Giulietta e Romeo”, da “Signora delle camelie” a “Il conte di Montecristo”. (…) Per la prosa passarono da qui anche le compagnie dialettali Michele Abruzzo con la grande caratterista Rosina Anselmi e l’applauditissimo Turi Pandolfini. Vi furoreggiò anche l’operetta e frequente era di scena il varietè, con astri, divette e dicitori di vario calibro. (…) È superfluo ricordare come, ogni anno, il teatro si adibiva all’esecuzione di spettacoli scolastici da parte degli alunni delle elementari e durante la settimana di Pasqua, filodrammatici locali, perlopiù operai e giovani casalinghe, allestivano regolarmente una chilometrica – e accorsatissima – Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.  (…) Raramente invece il Sociale si prestò per recite di dilettanti d’estrazione borghese: in una di esse, con la commedia americana “Roxi”, emerse, come veramente dotato per l’arte scenica il concittadino Giuseppe Mancini, che poi, infatti, passò al professionismo teatrale e televisivo».   

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Il 21 settembre 1965, con un quasi plebiscito, centodieci su centoquattordici voti, Amintore Fanfani è eletto presidente della ventesima sezione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (QUI le immagini di repertorio). Il politico, nato a Pieve Santo Stefano (Ar) nel 1908, sinora è l’unico italiano ad aver ricoperto tale carica, ricoprendola fino al settembre 1966.

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Il 6 settembre “Vaghe stelle dell’Orsa” di Luchino Visconti (QUI una sequenza) vince il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia. Il premio ha quasi un sapore riparatore, dopo che i suoi due precedenti film “Senso” e “Rocco e i suoi fratelli” furono in pratica ignorati nelle edizioni precedenti. Infatti, il film vincitore, che aveva come protagonisti Claudia Cardinale e Michael Graig, non raggiungeva il valore artistico delle altre opere. È la storia di una donna che ritorna nella sua città natale costringendosi a fare i conti col suo passato: la morte del padre, ebreo, ex deportato dai nazisti nei campi di concentramento; le accuse da parte del patrigno di aver denunciato suo padre e d’incesto con suo fratello. Il dramma è tutto nel finale, che ovviamente non sveliamo. 

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Alla Scala di Milano, nel settembre di quell’anno fu annunciato in cartellone il debutto della star del balletto russo Rudolf Nureyev, in “Giulietta e Romeo”. Solo quattro anni prima, il 17 giugno, alla fine della tournée del Kirov a Parigi, era riuscito a fuggire dall’aeroporto per poi chiedere asilo politico in Francia. Che naturalmente fu accolto e diede il via alla sua folgorante carriera in Occidente. L’evento scaligero ebbe un forte richiamo perché come partner fu annunciata una ballerina da lui molto amata, Margot Fonteyn. Unanimi le recensioni che ne celebrarono il capolavoro. Montale scrisse: «Agile come un folletto, vertiginoso come una trottola, apparentemente quasi infantile, di un’eleganza che non è mai leziosa, egli è un Romeo di cui non si potrebbe immaginare eguale».

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Il 15 settembre del 1965, l’Inter si laurea per la seconda volta consecutiva campione del mondo vincendo la Coppa Intercontinentale. Forte di tre reti a zero all’andata (Peirò e doppietta di Mazzola), la finale ad Avellaneda in Argentina si chiuse a reti inviolate (QUI alcune immagini). Con una rosa di calciatori tra le migliori del mondo, il club milanese con la vittoria della Coppa Intercontinentale, divenne contemporaneamente campione d’Italia (conquistando il suo decimo scudetto), d’Europa e del Mondo in carica.

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Il 14 settembre di quell’anno, “Il mondo” cantata da Jimmy Fontana (QUI in un passaggio televisivo), conquista la vetta dei 45 giri più venduti della settimana in Italia. Vi resterà per altre tre settimane e per ben ventiquattro nella Top 10, risultando il terzo singolo più venduto dell’anno. Il testo della canzone fu scritto da Gianni Meccia e Gianni Boncompagni, la musica scritta in collaborazione con Carlo Pes fu arrangiata da Ennio Morricone. Il brano, che partecipò a “Un disco per l’estate” del 1965, fu interpretato da molti artisti internazionali in varie lingue, tra cui lo spagnolo, interpretato da Los Catinos e in praghese, da Karel Gott.

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giovedì 22 Settembre 2016

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