Cronaca

Tra Angeli e Demoni: la scioccante storia di Sveva Cardinale

La Redazione
Sveva Cardinale
L'atelier di abiti da sposa aperto a Fasano sarebbe stato finanziato con il danaro forse estorto dalla showgirl ad una delle sue tante vittime
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“Ci sono delle persone che si presentano come degli angeli, hanno la voce soave, parlano direttamente con Gesù, dicono di parlare con la Madonna, inebriano intorno a loro un profumo di rose, di fiori ed invece sono dei demoni che ti scavano dentro, ti tolgono l’anima e soprattutto il portafoglio”.

Queste le parole usate da Gianluigi Nuzzi, conduttore del programma “Quarto Grado” in onda ieri sera su Rete 4, per presentare la triste e per alcuni versi scioccante storia di truffa che ha coinvolto decine di persone.

Il protagonista è Paolo Catanzaro, sedicente mistico e santone brindisino, diventato poi show girl con il nome di Sveva Cardinale, arrestato la notte del 30 gennaio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Con lei sono stati indagati anche il marito ed altre 7 persone.

La storia di Paolo Catanzaro come veggente ha inizio nel 1992 in una chiesetta di Uggio, piccolo Comune vicino a Brindisi, e poi proseguita per circa 25 anni.

Ma la Chiesa che ruolo ha avuto in tutta la vicenda? In realtà, il finto veggente opera al suo interno almeno dal 2002 al 2012, godendo di un appoggio molto solido nell’ambiente ecclesiastico: l’allora Vescovo di Brindisi Monsignor Rocco Talucci.

E’ solo nel 2013, infatti, che il Vaticano, attraverso la congregazione per la dottrina della fede, dichiara non autentiche le esperienze mistiche del sig. Catanzaro.

A stabilirlo è un vero e proprio processo canonico, voluto dall’arcivescovo di Brindisi Monsignor Domenico Caliandro, con il quale si fa divieto al Catanzaro di diffondere con qualunque mezzo le sue presunte apparizioni, stabilisce che sono vietati gli atti di culto a lui riconducibili e che ai fedeli è proibita ogni forma di sostegno. Pena per tutti l’interdetto e la possibilità di ricevere i sacramenti.

Il falso santone tra apparizioni, estasi, messaggi della Madonna e promesse di miracoli a persone che attraversano periodi di grande difficoltà o di malattia, sarebbe riuscito ad abbindolare migliaia di fedeli, i quali avrebbero consegnato al mistico – secondo le accuse – somme di denaro ingentissime, che sarebbero state utilizzate prima per cambiare sesso e poi per condurre una vita tra lussi, viaggi e divertimenti.

Ai fasanesi il nome della showgirl è particolarmente “familiare” perché nel novembre del 2016 proprio nel nostro comune inaugurò un atelier di abiti da sposa che presentò con una sfilata alla quale, oltre ad alcuni nostri amministratori, all’organizzatrice dell’evento e al Sindaco, parteciparono personaggi noti come Sergio Muniz, Gracia De Torres e Mariana Rodriguez.

L’evento suscitò molta curiosità, tanto da meritare titoli e articoli su tutti i giornali locali, ma anche qualche critica, perché la “fumosa storia” della showgirl era nota già allora anche se non era stato emesso alcun provvedimento giudiziario a suo carico.

E proprio l’atelier sarebbe tra i doni di cui parla l’uomo, ospite della trasmissione di Nuzzi, che testimonia come il cugino sia stato vittima di Sveva Cardinale per circa 12 lunghi anni, nel corso dei quali avrebbe inoltre regalato alla donna un appartamento, gioielli per 200.000 euro, finanziato un film e finanche una falsa operazione al fegato.

In questo caso la truffatrice non si sarebbe limitata a far leva sulla fede o sulla ingenuità della sua vittima, ma le avrebbe somministrato il Minias, un ansiolitico che utilizzato ad alte dosi riduce la capacità di comprendere, spacciandolo per “gocce degli angeli”.

Una cupa storia di raggiri orchestrata con lucida volontà delinquenziale da quello che Carmelo Abbate, giornalista e opinionista della trasmissione, definisce un “delinquente professionista”.

Una storia che, se vera, lascerebbe l’amaro in bocca perché perpetrata sulla pelle di chi, In un momento di debolezza psicologica, si trova nell’incapacità di scindere il bene dal male, il giusto da ciò che è sbagliato, la verità dall’inganno.

Una storia che dovrebbe indurre tutti ad una riflessione, anche chi ritiene di possedere gli strumenti necessari per tutelarsi da certi inganni, perché chiunque di noi, spinto dalla disperazione, può “inciampare” in un malfattore senza scrupoli e pagare per la propria ingenuità un prezzo decisamente troppo alto.

lunedì 5 Marzo 2018

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