“Oggi la foto della piccola Palmina… Simbolo della violenza e del crimine consumato nei confronti di bambine e donne da brutali vigliacchi”. Così questa mattina la fasanese Tiziana Amati commentava su Facebook la foto all’iniziativa da lei stessa messa in atto per ricordare la 14enne Palmina Martinelli, morta in “circostanze misteriose” nel lontano 1981. Palmina Martinelli uccisa a 14 anni (caso chiuso però come suicidio), arsa viva per non essersi prostituita: nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne è lei il simbolo delle donne violate. Lo ha ricordato Tiziana Amati con una foto della 14enne al centro della piazza di Fasano, accanto un paio di scarpette e una rosa, tutto rigorosamente rosso.
Ma a Fasano, a volte, non c’è limite alla vergogna: quelle scarpette e quella foto sono state rubate: Tiziana Amati si è recata subito al comando dalla Polizia municipale e dai carabinieri per sporgere denuncia, sperando – con l’ausilio delle telecamere – di risalire agli autori di questo atto vergognoso. Qualche mese fa, è bene ricordarlo, furono rubate – dal centro della piazza – decine di paia di scarpe che gli studenti fasanesi usarono per mettere su un “monumento” in occasione del Giorno della Memoria.
All'imbecillità umana non c'è proprio rimedio e, purtroppo, Fasano non fa eccezione: anche noi possiamo “vantarci” di avere un branco di imbecilli sempre pronti ad imperversare nel trascinare il paese nella vergogna di questo assurdo gesto, piuttosto che farci vergognare per aver permesso un simile crimine verso una ragazza innocente che non chiedeva altro che vivere liberamente la propria vita!